Milano, 2 aprile 2014 - 09:42

«Otto passi avanti», un docu-film
per riconoscere i segnali dell’autismo

Diretto dalla regista italiana Selene Colombo, il 2 aprile sarà proiettato all’Onu in occasione della Giornata mondiale dedicata alla malattia

di L. Cu.

Una scena del film «Otto passi avanti» Una scena del film «Otto passi avanti»
shadow

«Era inquieto», «non capiva le regole dei giochi», «non rispondeva alle sollecitazioni», «il pediatra mi diceva che ero troppo ansiosa, che il bambino era viziato». Frasi di alcuni genitori argentini. Genitori di bambini autistici, le cui storie sono raccontate nel documentario «Ocho pasos adelante» («Otto passi avanti»). Opera prima di Selene Colombo, nata a Berna nel 1975 da genitori italiani, è un ritratto della vita quotidiana dei bambini e delle loro famiglie, madri e padri che si sono trovati un giorno a fare i conti con il dover crescere un figlio o una figlia «diversi» dagli altri. A fare i contri con una diagnosi arrivata tardi. Il film sarà proiettato il 2 aprile (Giornata mondiale dell’autismo) a New York nel Palazzo di Vetro, sede dell’Onu, davanti alle delegazioni di 193 Paesi. In Italia sarà possibile vederlo, lo stesso giorno, durante una serata-concerto all’Auditorium del Massimo di Roma, presentata dall’attrice Elisabetta Pellini e dal giornalista Gianluca Nicoletti. Tra gli ospiti Danilo Rea, Tosca, Pier Cortese, Pilar, Ilaria Graziano & Francesco Forni, Giovanni Baglioni.

Rifiutato in Italia

Obiettivo del documentario - girato in Argentina - è mostrare i segnali precoci di una malattia che spesso viene diagnosticata dopo anni dalla comparsa. «Racconta la storia di cinque bambini argentini affetti da autismo e mostra chiaramente quali sono i campanelli d’allarme che devono far preoccupare i genitori - ha spiegato la regista -. È stato acquistato da diversi Paesi e in Sud America verrà distribuito nei cinema, nel circuito universitario e in dvd. In Italia 60 distributori hanno detto no, ma siamo riusciti a rendere disponibile il dvd sulla piattaforma Ibs». I fondi raccolti durante la serata a Roma (Auditorium del Massimo all’Eur, ore 21, biglietti da 10 a 20 euro, www.boxofficelazio.it) serviranno interamente a finanziare un progetto pilota dell’Associazione Culturale Pediatri (Acp) per insegnare alle operatrici degli asili nido e ai pediatri a riconoscere i primi segni della malattia. I corsi di formazione, accompagnati da giornate informative per i genitori, inizieranno a settembre: partiranno da Roma, per estendersi poi a tutta l’Italia. Partecipano al progetto anche l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma e l’Istituto superiore di sanità, che mette a disposizione l’esperienza consolidata negli anni proprio sui temi dell’identificazione precoce dei disturbi dello spettro autistico e sulla formazione degli operatori sanitari coinvolti, allo scopo di creare una rete capillare di formazione. «Una diagnosi precoce aumenta enormemente le possibilità di successo nel miglioramento della vita del bambino - spiega il neuropsichiatra del Bambino Gesù Stefano Vicari - ed è possibile già a due anni». In molti casi la diagnosi arriva invece verso i 4-5 anni.

Un questionario di 20 domande

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità la prevalenza nel mondo de disturbi dello spettro autistico è di un bambino su 160, ma la stessa agenzia specifica che potrebbe essere più alta. I Centers for Disease Control americani hanno stimato recentemente un tasso di 1 su 68. In Italia le stime parlano di 2-3 casi su mille, ma potrebbero essere molti di più. «Da noi non ci sono dati certi - dice Flavia Chiarotti dell’Istituto Superiore di Sanità -. Stiamo cercando di avere numeri precisi sul fenomeno ma è molto difficile ottenerli perché solo due regioni li raccolgono». La diagnosi, ha spiegato il presidente dell’Associazione Culturale Pediatri Paolo Siani, può essere fatta dal pediatra con un semplice questionario di venti domande. «Però non tutti lo fanno - spiega Siani -, spesso perché le regioni non coprono i 30 euro del test. I segni da osservare non sono molti, anche se poi tocca al neuropsichiatra fare la diagnosi definitiva». Una volta ottenuta la diagnosi, per i genitori inizia il calvario: devono trovare centri specializzati e assistenza, affrontare problemi pratici (e non solo) di ogni genere. «Per questo ho creato il sito Insettopia, che andrà online il 2 aprile - ha spiegato Gianluca Nicoletti, che al rapporto con il figlio Tommy (autistico) ha dedicato il libro «Una notte ho sognato che parlavi» -: servirà per far incontrare i genitori, ma anche per fornire indicazioni pratiche su dove andare e a chi rivolgersi».

Rassegna di film a Torino

A Torino dal 2 al 7 aprile c’è la rassegna cinematografica «CinemAutismo» (alla sesta edizione), dedicata all’autismo e alla sindrome di Asperger. Curata da Marco Mastino e Ginevra Tomei, è organizzata dall’Associazione Museo Nazionale del Cinema grazie al sostegno di Fondazione Paideia Onlus, Fondazione Crt, Gruppo Asperger Onlus, Angsa Piemonte Onlus di Torino e il Centro Servizi per il Volontariato Idea Solidale. Sei i film in cartellone (oltre a «Ocho pasos adelante», «The special need» di Carlo Zoratti, «The Story of Luke» di Alonso Mayo, «Wrong Planet» di Chiara Sambuchi, il doppio progetto fotografico «A day with Noah» e «A day with Elia», l’anteprima italiana del lungometraggio «God’s Ears» diretto e interpretato da Michael Worth), tutti accompagnati da dibattiti con esperti. «CinemAutismo» sbarca quest’anno anche nelle Marche, dove sono previste due le proiezioni: «El viaje de María» di Miguel Gallardo e «Ocean Heaven» con Jet Li.

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