Esteri

(ap)

Forte terremoto in Nepal, più di 1500 morti. Cade torre patrimonio Unesco

Il sisma di magnitudo 7,9. Molte vittime anche in India. La scossa ha provocato valanghe sull'Everest. Fra gli alpinisti morti, anche un manager di Google. Dopo ore di chiusura, riaperto l'aeroporto di Kathmandu.

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KATHMANDU - Una forte scossa di terremoto di magnitudo 7.9 ha colpito il Nepal. Il terremoto, con epicentro a metà strada tra Kathmandu e la città di Pokhara, il più forte nel Paese negli ultimi 81 anni, ha causato molte vittime e gravissimi danni a edifici nella capitale, dove sono crollati alcuni palazzi. Ma nel Paese le vittime sono più di 1500, riferisce Times of India. ll governo nepalese ha dichiarato lo stato di emergenza nelle aree colpite e lanciato un appello alla comunità internazionale affinché fornisca gli aiuti umanitari necessari per fare fronte alla situazione.
Il sisma è stato avvertito fino a New Delhi, anche in India si registrano dei morti (più di 40), così come in Bangladesh (4 vittime). "Si temono centinaia di morti", dicono fonti diplomatiche. "Stiamo cercando più informazioni e lavorando per raggiungere le persone colpite, sia in India che in Nepal", ha scritto su Twitter il premier indiano Narenda Modi. Il primo ministro indiano ha inoltre convocato una riunione d'emergenza di alto livello di ministri e alti funzionari. "In questo momento abbiamo bisogno soprattutto di ospedali da campo e unità mobili per curare i feriti", ha lanciato l'allarme Deep Kumar Upadhyay, ambasciatore del Nepal a New Delhi. Ci sono anche 16 morti e diversi feriti cinesi. La notizia è stata confermata dalla tv di Stato cinese, Cctv.
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Devastata la torre Dharahara. La torre Dharahara, uno dei monumenti più importanti di Kathmandu, patrimonio Unesco, è crollata. I soccorritori hanno estratto 250 cadaveri. La torre, conosciuta anche come Bhimsen Tower, era di nove piani ed era alta quasi 62 metri.
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Non risultano per ora vittime italiane.  Alla Farnesina "sono in corso le verifiche che, per ragioni tecniche, necessitano di tempo. Al momento comunque non è emerso il coinvolgimento degli italiani", riferiscono fonti del ministero degli Esteri.

Riaperto l'aeroporto. L'aeroporto internazionale Tribhuvan di Kathmandu è rimasto danneggiato ed è stato chiuso per alcune ore. Poi è stato riaperto. Le autorità invitano la popolazione a non usare le linee telefoniche, per non intasarle.
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Valanga sull'Everest. Il terremoto in Nepal ha provocato anche valanghe sull'Everest che hanno colpito i campi base 1 e 2. Secondo quanto emerge da messaggi su Twitter provenienti dal campo base e raccolti dalla tv indiana Cnn-Ibn, diciotto alpinisti stranieri sarebbero morti nella zona. "È un disastro enorme. Ho aiutato nella ricerca e nel soccorso delle vittime in una vasta area disastrata. Ci sono molti morti, molti altri gravemente feriti. Altri moriranno se un elicottero non arriverà il prima possibile", ha scritto un alpinista romeno, Alex Gavan, che si trova al campo base dell'Everest.
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In questi giorni sul luogo ci sono molti scalatori e sherpa nepalesi. Molti i dispersi, riferiscono i media indiani e testimoni sul posto, che parlando di gravi danni. "Tanti alpinisti sono stati sorpresi dal sisma e dalle valanghe mentre erano impegnati in una scalata", ha riferito l'alpinista romeno. Fra le vittime, confermata in serata la morte di un alto dirigente di Google, Dan Fredinburg. Si occupava di privacy.

Secondo Javier Camacho Gimenez, un alpinista e fotografo spagnolo che insieme a un connazionale, Ricardo Fernandez, si trovava al campo base per tentare di salire in cima al Lhotse senza aiuto di ossigeno né sherpa nepalesi, vari alpinisti sono morti e un numero importante di persone è rimasto ferito. Il terremoto li ha sorpresi al campo base e ha provocato una valanga dal piccolo Pumori che ha sepolto alcuni accampamenti, in cui c'erano soprattutto cinesi e giapponesi.

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Sui social media sono rimbalzate notizie della caduta di sassi, ghiaccio e nuove valanghe mentre nella zona continua a nevicare. L'italiana Annalisa Fioretti, al campo base Everest per la salita al Lhotse insieme al collega Mario Vielmo, ha riferito che gli italiani della spedizione stanno tutti bene. È in salvo il noto alpinista tirolese non vedente, Andy Holzer, che in questi giorni sta preparando la scalata dell'Everest. "Andy e la sua squadra stanno bene. Attualmente si trovano al campo base avanzato e hanno sentito tremare la terra", racconta la moglie dello scalatore, Sabine Holzer.

Aprile è uno dei mesi in cui partono piu' spedizioni sull'Everest. Proprio l'anno scorso di questi tempi una valanga aveva travolto e ucciso 14 guide nepalesi.  A Kathmandu dovevano arrivare anche Giampaolo Corona, guida alpina trentina e Francois Cazzanelli, guida alpina valdostana del Centro Sportivo Esercito, partiti proprio ieri dall'Italia alla volta del Kimshung, una montagna di 6.700 metri mai salita prima. Corona ha tranquillizzato: "Stiamo bene. Fermi all'aeroporto di Mascate in Oman in attesa di ulteriori informazioni".

Stanno bene tecnici del laboratorio Piramide. "Stanno tutti bene i tecnici nepalesi al lavoro attualmente nel laboratorio Piramide". A confermarlo è Pietro Coeretta, portavoce e responsabile media di EvK2Cnr in costante contatto, dal momento del sisma, con il centro a 5050 metri sul versante nepalese dell'Everest. I tecnici nepalesi che lavorano nel lavoratorio, aggiunge, "sono esperti che operano spesso fianco a fianco con scienziati italiani".  Il Laboratorio-Osservatorio Piramide è gestito dall'Associazione EvK2Cnr guidata da Agostino Da Polenza ed opera in conformità con le strategie e gli impegni del Consiglio Nazionale delle Ricerche italiano. Il laboratorio Piramide è diventato un gioiello universalmente riconosciuto e apprezzato per la ricerca e lo studio in alta quota, una presenza costante nelle aree montuose dell'Hindu Kush-Karakorum-Himalaya, in Nepal, Pakistan, Tibet, India e Bhutan.  Nel laboratorio Piramide si svolgono ricerche sulle scienze della terra, ambientali, della medicina e fisiologia, delle scienze antropologiche, delle tecnologie ecoefficienti e dei sistemi di gestione ambientale.

Oxfam: "Mancano acqua ed elettricità".  "La comunicazione è attualmente difficile, le linee telefoniche non funzionano e la mancanza di elettricità non ci consente di ricaricare i cellulari", è' la drammatica testimonianza di Cecilia Keizer, direttore di Oxfam in Nepal, a poche ore dal devastante sisma che ha colpito il paese. "Non c'è acqua. Il numero delle vittime continua ad aumentare, molte vecchie case sono crollate ma il sisma non ha risparmiato edifici più moderni", ha raccontato. Oxfam si è attivata per aiutare la popolazione con la distribuzione di acqua e cibo. Inoltre si possono fare delle donazione online sul sito http://www.oxfamitalia.org/emergenza-nepal.

Google lancia servizio 'Person finder' per trovare dispersi.Google ha lanciato il suo servizio Person Finder per aiutare a rintracciare le persone disperse. Gli utenti possono andare sul sito del servizio e condividere o cercare informazioni su persone che risultano disperse, creando una sorta di database con i nomi.

Avvertito a distanza. Il terremoto è stato avvertito anche in Tibet nelle città di Lhasa e Shigatse. I morti sono 11. Diverse abitazioni sono crollate nel distretto di Kyirong e le comunicazioni lungo il confine tra Cina e Nepal risultano interrotte.
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Il cordoglio del Papa. Papa Francesco, informato del devastante terremoto che ha colpito oggi il Nepal,con centinaia di vittime, "sta seguendo in preghiera e con grande preoccupazione l'evolversi della situazione, partecipando al dolore di quanti sono stati colpiti", riferisce la Radio Vaticana.
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Solidarietà internazionale. La Francia è pronta a fornire assistenza nei soccorsi in Nepal ha garantito il presidente francese, François Hollande, in una nota diffusa dall'Eliseo. Hollande ha espresso solidarietà con le persone colpite e con il governo del Nepal. Anche l'Italia esprime solidarietà al Nepal: il premier Matteo Renzi ha espresso cordoglio e solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma e al governo del Nepal. Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha immediatamente disposto un aiuto di emergenza per un ammontare di 300.000 euro su fondi della Cooperazione.

I precedenti. Il Nepal e l'India erano già stati teatro di un devastante terremoto il 15 gennaio del 1934, quando un sisma di magnitudo 8 devastò le città di Kathmandu, Munger e Muzaffarpur, con più di 11.000 morti, e lo Stato indiano del Bihar, dove persero la vita in oltre 7.000.