Palasca (Corsica) – Licciola

La Corsica è un’isola dalle acque cristalline, brulicanti di vita e di colori, talvolta profonde da far paura, altre volte basse e 10082014-DSC_0064rassicuranti. Montagna e pianura coesistono a pochi chilometri di distanza, così come fiumi e laghi, spiagge e nevai, cittadine turistiche e borghi arroccati, mucche e bambini. In cielo volteggiano rapaci di ogni tipo, mentre le strade e i pascoli sono attraversati da capre, pecore e maiali selvatici.
Il “maquis” è colorato e profumato: mieli e marmellate, ma anche vini e liquori ne prendono il caratteristico aroma, ed allo stesso modo formaggi e salumi risentono di un’aria e una terra dai toni ancora genuini.
Le coste straripano di simboli e accenti francesi, che però a mano a mano si perdono spingendosi verso l’interno, lasciando il posto a scritte indipendentiste e cartelli stradali dilaniati da proiettili. Allo stesso modo l’identità di quest’isola, che può sembrare dubbia o nascosta se si alloggia in località turistiche o si fa il bagno in spiagge facilmente accessibili, torna alla ribalta nel cuore di essa, smaniosa di affermare la propria lingua e le proprie tradizioni. E’ percorrendo qualche passo un po’ più in là che si torna a sentir parlare corso, con le sue influenze un po’ sarde, un po’ genovesi, e anche un po’ toscane. Si tornano a sentire i racconti dei pastori fedeli ai loro territori, dei pescatori scappati un giorno in Francia ma poi tornati, dei giovani coraggiosi che non se ne sono mai andati. 16082014-DSC_0527Inizialmente diffidenti con i turisti, si lasciano pian piano andare se dimostri loro solidarietà e rispetto, e allora ti raccontano le loro storie, le bellezze perdute della loro terra, e quelle tutt’ora esistenti ma che restano nascoste alle masse di invasori distratti.
L’incontro con queste persone ci ha portati a parteggiare per la causa corsa, e a ricercare e provare, durante i nostri viaggi, attività portate avanti totalmente da gente del luogo.. e non da imprenditori di passaggio che si definiscono “corsi per 6 mesi l’anno”, siano essi francesi, italiani o di qualsiasi altra nazionalità.
Quest’anno in particolare, ci siamo affezionati ad un romanticissimo bar a picco sul mare, di nome Licciola, situato a pochi chilometri da Isula Rossa (venendo dal deserto delle Agriate). Uno dei pochi posti in Corsica dove si trova ancora il caffè a 1 € e un panino a poco più. Oltre a questo, bibite, gelati, ed un banco di ottimi spuntini corsi, come il migliaccio (una specie di pizza bianca al formaggio) e le bastelle (focacce ripiene alle erbe o alle cipolle). Tutto racchiuso in un minuscolo casottino, vecchio alloggio di qualche pastore, che però, al suo esterno, in perfetto equilibrio cromatico col cielo e la terra, vanta la più suggestiva terrazza mai vista. In legno totalmente grezzo, ricoperto da un telo forato che dà vita a stupendi giochi di luce, con un perimetro di assi di legno che fungono da stretti banconi e si affacciano direttamente sull’infinito. Sotto di essi, la scogliera e le onde che vi si infrangono.
Qualsiasi turista, anche il più caciarone, ammutolisce tanta è la bellezza che si trova davanti. I bambini parlano sotto voce, i cani frescheggiano, gli adulti svuotano in silenzio e 07082014-DSC_0022lentamente le loro tazzine, allungando il più possibile la sosta in questo posto.

Pur potendo sembrare eccessiva questa descrizione, ci prendiamo la responsabilità di affermare che la Licciola non è un semplice bar, ma una delle poche attività ancora capaci di ritagliarsi un posto in questo paesaggio senza alterarlo. Onesta con l’isola e con i viaggiatori che la scelgono come tappa.
Ed è gestita da due ragazzi del posto, che sanno cosa è sostenibile e cosa no, cosa è autentico cosa no, cosa è CORSO e cosa no.
Dovrebbe essere la regola, e invece è ormai un’eccezione, perché l’atlante asserisce che la Corsica è Francia. Ma come noi toscani non invadiamo l’Umbria per imporle la “c” aspirata ed il castagnaccio, allo stesso modo quest’isola dovrebbe rimanere genuina nelle sue tradizioni e nei suoi endemismi.
I greci la chiamavano Kalliste, ovvero “la più bella”. I francesi la chiamano “l’Île de Beauté”, ovvero l’isola della bellezza.
Per noi è e deve rimanere solo Corsica.

Licciola
Route de Bastia (N1197), 20226 Palasca (fra le spiagge di Ostriconi e Lozari)
Corsica, Francia
Piatto consigliato: Bastelle

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