Milano, 16 dicembre 2014 - 22:45

«Non rubare? Scritto da Dio in italiano». Ed è boom di ascolti

Benigni conclude il suo excursus su Rai1 sui 10 comandamenti dopo lo strepitoso successo della prima puntata. E la seconda puntata è record: 10,2 milioni di spettatori

di Redzione Online

Roberto Benigni (Ansa) Roberto Benigni (Ansa)
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«Non rubare? Dio ha fatto un comandamento per noi italiani, sembra che l’abbia scritto proprio in italiano, è il comandamento che sentiamo un po’ nostro». Ironizza sul filo delle recenti (e no) cronache giornalistiche degli ultimi giorni Roberto Benigni durante la seconda serata de «I dieci comandamenti» su Rai1. E la seconda serata fa segnare un nuovo record di ascolti: a Roberto Benigni riesce il «miracolo» di battere se stesso. I «Dieci Comandamenti» sono stati seguiti, martedì su Rai1, da 10 milioni e 266 mila telespettatori, con il 38.32% di share (la prima puntata aveva raccolto 9,1 milioni di telespettatori pari al 33% di share).

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Gli italiani e i 10 comandamenti

Ironia

Il commento dei comandamenti è stato contrassegnato continuamente dalle battute del comico toscano. Fin dall’inizio della trasmissione in cui ha ricordato l’enorme successo in termini di ascolto della puntata di lunedì: «Fa impressione essere abbracciati da 10 milioni di persone: vorrei ringraziarvi tutto ad uno ad uno, mandarvi una ruota, un mazzo di fiori, 80 euro» scherza Benigni. Poi ammette: «Forse ho esagerato un po’, la gente oggi mi ha fermato: chi si voleva confessare, chi mi ha chiesto se ero libero per un battesimo, c’è gente che vuole destinarmi l’otto per mille addirittura, un altro mi ha chiesto l’indirizzo della parrocchia o mi ha prenotato per la messa di Natale. Non è un Natale facile quest’anno: in tanti rimangono a casa, altri sono ai domiciliari», ironizza il premio Oscar.

Castità

Tanti i momenti di tono scherzoso in una trasmissione dal tono complessivamente alto e meditativo. La castità è «virtù che i preti si tramandano di padre in figlio...» spiega Benigni relativamente al sesto comandamento che una volta recitava «non commettere atti impuri» ed ora invece è «non fare adulterio». Benigni ha aggiunto che «la castità può essere una grande virtù se praticata con moderazione...». E poi quella frase «non commettere atti impuri» ripetuta dal prete al catechismo «mentre ti guardava fisso negli occhi» ha finito «con il rovinare generazioni di ragazzi, compresa la mia. Non potete immaginare lo sforzo per resistere...».

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