Milano, 13 novembre 2014 - 21:20

Le ragazze delle arance: «Il nostro tessuto fatto con gli scarti»

Siciliane, hanno brevettato una fibra sostenibile. E ora cercano fondi per finanziare un nuovo progetto: incapsulare sui tessuti l’olio essenziale

di Greta Sclaunich

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Prendi gli scarti delle arance di Sicilia e li trasformi in abiti. Orange Fiber, il tessuto ricavato dagli agrumi che grazie alle nanotecnologie rilasciano anche principi attivi sulla pelle, è nato tre anni fa intorno al tavolo della cucina di due catanesi, fuorisede a Milano. Oggi Adriana Santonocito, 36 anni, ed Enrica Arena, 28, sono alle prese con il conto alla rovescia: entro marzo 2015 vogliono lanciare la produzione di diversi tessuti. Di valore. Sottolineano: «Guardiamo all’alta moda, siamo già state contattate da diverse aziende italiane del settore e pure da un grosso gruppo straniero. Di Orange Fiber piace il fatto che sia made in Italy, ma soprattutto sostenibile».

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Dagli scarti al filato: tutti i passaggi

Per la produzione del tessuto, che è stato anche brevettato, vengono infatti impiegati gli scarti dell’industria delle arance, che secondo i calcoli delle ragazze ammontano a oltre 700 mila tonnellate all’anno e rappresentano il 30% della produzione nazionale di arance. I primi a crederci sono stati incubatori ed acceleratori: Orange Fiber ha vinto diversi premi ed ora è «incubata» a Rovereto da Trentino Sviluppo. Poi sono arrivati gli imprenditori del business delle arance, con i quali le startupper hanno stretto le prime partnership l’anno scorso. Infine, il mondo della moda: durante l’ultima Vogue Fashion Night il tessuto ha debuttato anche a Milano.

«Il filato può avere diverse colorazioni e caratteristiche ed essere mescolato con molti altri tessuti – spiegano –. Noi puntiamo su quelli naturali, all’insegna della sostenibilità: seta ma anche cotone, canapa, lino». L’altro progetto che portano avanti riguarda invece le nanotecnologie, che permettono di incapsulare e fissare sui tessuti l’olio essenziale. Per raccogliere i fondi per migliorare il processo stanno per lanciare una campagna di crowdfunding (http://crowdfunding.wcap.tim.it/projects/300/tessuti-vitaminici-e-sostenibili) sulla piattaforma Tim #WCAP supportata da Starteed

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