Bologna

Il dramma senza fine dei disoccupati con più di 45 anni

Stando agli ultimi dati della Provincia, su 93mila iscritti a fine 2013 ai centri per l'impiego, ben 37.476 sono di mezza età, mentre a fine 2008 erano appena 12.672. Alberani (Cisl): "Ci sono persone in preda alla disperazione"

2 minuti di lettura
Dopo decenni di lavoro si ritrovano a casa. Affrontano mesi o anni di cassa integrazione e si scoprono improvvisamente troppo giovani per andare in pensione e troppo vecchi per sperare di essere assunti. Con lo spettro della depressione dietro l'angolo e la necessità, in molti casi, di rivolgersi alle mense per i poveri. È il dramma degli oltre 37mila disoccupati bolognesi che hanno superato i 45 anni di età, triplicati rispetto al 2008, che oggi pongono una serie inedita di problemi a sindacati e servizi sociali. «Ci sono persone in preda alla disperazione», sottolinea il segretario della Cisl, Alessandro Alberani.

Recentemente anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha detto che i prossimi interventi del governo saranno riservati a loro. Sono tutti quei lavoratori che con l'inizio della crisi sono stati lasciati a casa dalle aziende o dagli artigiani in difficoltà, hanno percorso tutta la catena disponibile di ammortizzatori sociali e oggi, finita la coperta assicurata dalla cassa integrazione o dalla disoccupazione, si trovano senza reddito e con poche speranze di essere assunti. Perché mentre per i giovani la Provincia registra i primi possibili segnali di disgelo, con oltre 3mila assunzioni a gennaio nella fascia di età compresa tra i 16 e i 24 anni (in crescita del 15,9% rispetto allo stesso mese del 2013, anche se con contratti sempre più precari), il dramma dei disoccupati adulti sta riempiendo gli uffici dei sindacati.

«Stiamo osservando un aumento dell'afflusso di queste fasce d'età, che sono le più a rischio perché percepiranno solo tra molti anni la pensione mentre le aziende chiedono soprattutto giovani da assumere con l'apprendistato», spiega Alberani.

Ed è una massa di persone che si sta facendo ingombrante anche a Bologna. Stando agli ultimi dati della Provincia, su 93mila iscritti a fine 2013 ai centri per l'impiego, ben 37.476 hanno più di 45 anni, mentre a fine 2008 erano appena 12.672. Sono dunque quasi triplicati (+196%), contro il raddoppio (+129%) del totale dei disoccupati. E ci sono aumenti anche più consistenti, seppur con volumi inferiori, tra i 55 e i 64 anni (+218%) e oltre i 65 anni, che sono quasi 3mila contro i 531 del 2008.

Ma sono numeri che non raccontano tutto. «Ci sono persone disperate  continua Alberani  Chi ha una rete familiare alle spalle che lo sostiene economicamente ha spesso problemi psicologici, che sfociano in alcuni casi nella depressione. Mentre chi non ha familiari ha grossi problemi di sussistenza». Per questo motivo accade sempre più spesso che i lavori per i quali si cerca un posto di lavoro vengano anche indirizzati alle mense della Caritas o dell'Antoniano. Per dare una mano a chi ha perso il lavoro la Cisl ha anche aperto lo sportello "Sos lavoro" (a Bologna aperto il martedì mattina o su appuntamento, e il mercoledì a Imola) che aiuta gratuitamente i disoccupati a preparare un curriculum, tenersi aggiornati sui concorsi o sui corsi di formazione, mantenere contatti con le agenzie interinali.