Letteraltura Il ritorno. Non è il remake di un film, ma il nome del Festival di Verbania e il suo tema scelto per quest’anno. Il ritorno come sguardo al passato e rilancio verso il futuro. Concetto massimamente rappresentato dall’incontro di domenica sera con i giornalisti de La Stampa Domenico Quirico e Enrico Martinet sulla Grande guerra e i conflitti contemporanei. Sabato sono in programma l’antropologo Marc Augé, il cercatore di alberi Tiziano Fratus, lo scrittore di montagna Marco Albino Ferrari e il climatologo Luca Mercalli. Spazio ai bimbi viene garantito in appositi incontri e laboratori scientifici dedicati ai giardini e ai pipistrelli (animale simbolo del Festival).

E le alture, dal Lago Maggiore verso nord, iniziano davvero con le prealpi e poi le alpi Lepontine, insiemi di valli dai paesaggi straordinari: dalla cascata del Toce ai prati della Valle Vigezzo, dalla grandiosa parete est del Monterosa al selvaggio parco nazionale della Valgrande.

In particolare la Valle Vigezzo ospita la Vigezzina, storica ferrovia che unisce l’Italia con la Svizzera, Domodossola con Locarno, attraverso 55 chilometri di gallerie, strapiombi e panorami. Oltre il confine, ci sono le Centovalli del Canton Ticino, area che deriva il nome dalle numerose valli che ne scavano i versanti ancora selvaggi.

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