La banca premia i neo-papà e dà una mano alle mamme. Niente che riguardi l’Italia però. È piuttosto quel che succede nei Paesi Bassi, nuovamente apripista nelle nuove tendenze, stavolta sul sociale. Qui il gruppo olandese Ing, conosciuto da noi per il Conto Arancio, ha deciso di concedere un mese di libertà dal lavoro ai nuovi papà. Ovviamente il periodo sarà retribuito. I padri potranno stare a casa e seguire le prime settimane di vita dei piccoli appena nati.

Ma la novità riguarda anche i lavoratori senior. In una fase di progressivi tagli alle spese pubbliche, la banca ha deciso di dare una svolta sociale alla sua presenza nel territorio. E così ha stabilito che i dipendenti oltre i 60 anni, una volta alla settimana, invece di recarsi al lavoro potranno svolgere attività di volontariato, senza decurtazioni dallo stipendio. Non solo, ma pagherà ai propri dipendenti che ne facciano richiesta costi di formazione fino a un costo di 750 euro.

E’ un passo in avanti a cui guardano molti Paesi in Europa, una mossa rivoluzionaria che rilancia il welfare europeo, modello considerato da molti moribondo. Per arrivare a questo risultato, Ing è andata dai sindacati di categoria e ha contrattato la sua scelta. L’accordo che ha raggiunto riguarderà 14 mila dipendenti nel Paese. Finora, la legge olandese prevedeva due giorni di assenza dal lavoro e basta. Il fatto che un grande gruppo come Ing abbia introdotto una novità così coraggiosa potrebbe avere un impatto su tutta la società. Non solo. I passi avanti fatti da Ing in Olanda non arrivano però al nostro Paese, dove il gruppo continuerà a seguire la normativa italiana che prevede due giorni di congedo obbligatorio entro i primi cinque mesi di vita del piccolo. Al momento non sono previsti adeguamenti relativi ai giorni di congedo previsti per la paternità. Quella di estendere a un mese il periodo di paternità è un’iniziativa esclusivamente di Ing in Olanda.

Il gruppo olandese non è il primo ad aver preso questa strada. Cresce, infatti, la lista di grandi aziende che danno un ampio margine di congedo dal lavoro ai neo papà. Il trend ha già qualche anno ma piano piano si aggiungono sempre più nomi a questa iniziativa privata che va oltre i limiti di legge e cerca di colmare una lacuna delle politiche per la famiglia dei governi che è molto sentita tra le famiglie.

Per fare qualche esempio, Ikea Svizzera arriva fino a due mesi di «sollievo» dagli impegni in azienda. L’esigenza di avere un po’ di tempo libero per dedicarsi all’evento più importante nella vita di un padre è molto sentito nella società. In Svizzera, qualche settimane fa, i genitori del Paese sono scesi in strada e hanno raccolto quasi 200 mila firme per riuscire a portare a quattro settimane il congedo per i neo padri. Novartis, colosso farmaceutico svizzero, già anni fa ha varato politiche analoghe. Anche in Gran Bretagna, il gruppo Virgin, concederà un congedo di un anno ai nuovi genitori.

Le società Internet Usa sono quelle che hanno alzato l’asticella negli ultimi anni. Curano una cultura della responsabilità e della libertà del singolo. L’obiettivo è avere dipendenti soddisfatti e senza preoccupazioni economiche. Per esempio Netflix offre un permesso retribuito illimitato durante il primo anno. Twitter si ferma a dieci settimane. Microsoft ne riconosce dodici come Google. Le banche Morgan Stanley e Goldman Sachs concedono 16 settimane ai loro neo-papà. Bank of America e Dow Jones ne prevedono dodici. Le scelte aziendali sono state molto pubblicizzate e puntano ad attirare le figure migliori sul mercato. In un mondo in cui entrambi i genitori lavorano è essenziale che sia la donna a tornare al lavoro e passare così i compiti casalinghi al padre. Non c’è più il modello unico della donna a casa. I padri di oggi si occupano molto di più dei figli e avere più tempo è a vantaggio di tutta la famiglia.

I commenti dei lettori