Economia

Istat, nel secondo trimestre il Pil cresce dello 0,4%

La stima preliminare diffusa dall'istituto nazionale di statistica: il prodotto interno lordo cresce dell'1,5% rispetto al 2016, ai massimi da sei anni. La variazione acquisita è dell'1,2%. A metà anno raggiunto già il dato stimato per l'intero 2017 nel Def. Gentiloni: "Una buona base per rilanciare economia e posti di lavoro". Nell'Eurozona il pil sale dello 0,6% e del 2,2% su base annuale

2 minuti di lettura
MILANO - La crescita italiana accelera ancora. Secondo i dati diffusi oggi dall'Istat il Pil italiano nel secondo trimestre 2017 è aumentato dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell'1,5% rispetto al secondo trimestre 2016. Un incremento in linea con le rilevazioni di Fmi e Banca d'Italia e altri istituti che avevano già evidenziato un rafforzamento della ripresa italiana.

E se la crescita tendenziale, quella cioè anno su anno, segna l'incremento massimo dal 2011, la variazione acquisita - cioè il tasso  annuale che si registrerebbe alla fine dell'anno in caso di crescita nulla nei prossimi due trimestri - avanza all'1,2%, già oltre l'1,1% fissato come dato complessivo per il 2017 nel Documento di Economia e Finanza.  Ipotizzando invece, spiegano dall'Istat, un tasso di crescita nel terzo e nel quarto trimestre analogo a quello dei primi due periodi la crescita raggiungerebbe l'1,5%. In altre parole fino ad oggi i dati mostrano una ripresa più forte delle previsioni del governo. Un miglioramento che - se confermato -  potrebbe aprire nuovi spazi di bilancio in vista della prossima manovra autunnale. Soddisfatto anche il premier Paolo Gentiloni che ha parlato di "una buona base per rilanciare economia e posti di lavoro", ha scritto si Twitter. Il ministro Pier Carlo Padoan
 ha invece ribadito che l'"incremento dello 0,4% corrisponde a una crescita dell'1,5% rispetto al livello raggiunto nel secondo trimestre 2016, il tasso di crescita economica più sostenuto dall'inizio della crisi". Il ministro ha poi ribadito  che le "poche risorse a disposizione" per la manovra andranno concentrate su "misure per incentivare le assunzioni dei giovani che cercano lavoro".
 

I dati comunicati oggi rappresentano come sempre una stima preliminare che verrà integrata nel mese di settembre. Dall'Isituto arrivano per il momento solo indicazioni di massima su quali componenti hanno determinato l'incremento registrato nel trimestre, evidenziando che la variazione congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell’industria e dei servizi e di una diminuzione nel settore dell’agricoltura. Dal lato della domanda, si registra un apporto positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un limitato contributo negativo della componente estera netta.

Se si guarda invece al confronto con gli altri Paesi l'Italia non registra i dati migliori. Nello stesso periodo il pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,6% negli Stati Uniti, dello 0,5% in Francia e dello 0,3% nel Regno Unito. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 2,1% negli Stati Uniti, dell'1,8% in Francia e dell'1,7% nel Regno Unito. Nell'Eurozona invece, secondo i dati diffusi oggi da Eurostat, il Pil avanza dello 0,6% su base congiunturale e del 2,2% rispetto allo scorso anno.

Un bilancio complessivamente positivo su cui restano comunque alcune criticità.  "In un contesto estremamente favorevole - 17 trimestri consecutivi di crescita nell'Eurozona - si conferma la ripresa dell'economia italiana, a livelli pero' ancora insufficienti per rilanciare sensibilmente gli investimenti e assorbire la disoccupazione", rileva Andrea Goldstein, Chief Economist di Nomisma econdo cui, pur con la ripresa, il "gap tra l'Italia e i principali partner si amplia inesorabilmente".  A giudizio dell'economista lo 0,4% trimestrale e l'1,5% nei confronti del secondo trimestre del 2016 dimostrano che sta lentamente ritornando la fiducia, tuttavia, "altrove il PIL corre a ritmi ben più sostenuti e il gap tra l'Italia e i principali partner commerciali e finanziari si amplia quasi inesorabilmente ad ogni trimestre".
I commenti dei lettori