Il tasso di conversione dell'Inter di Mancini 2007/08

Il tecnico di Jesi torna sulla panchina nerazzurra dopo l'esonero di Mazzarri. Il glorioso passato è un punto a suo favore, ma i numeri dicono che potrebbe presto trasformarsi in uno scomodo paragone
066 il tasso di conversione record di Mancini

Alla fine le aspettative hanno fatto fuori Walter Mazzarri. Tifosi e società, evidentemente, si attendevano di più da questa squadra. Ovvero più di quello che stava facendo quest'anno ma anche di quello che aveva fatto l'anno scorso. Perché, come si era già notato, l'Inter 2014/15, se avesse mantenuto per il resto del campionato le stesse performance ottenute fin qui in alcune metriche avanzate, era in corsa per ottenere più o meno gli stessi punti dell'Inter 2013/14.

Rispetto all'anno precedente questa edizione della beneamata mostrava un tasso di conversione, che misura la capacità di tradurre in gol i tiri nello specchio rispetto agli avversari, assai più basso: 0,50 vs 0,58. Ma, come già detto, si tratta di un valore non molto stabile che avrebbe anche potuto crescere nel corso del torneo.

Per il resto, gli altri indicatori (tasso di tiri in porta, tasso di tiri nello specchio e tasso di tiri da dentro l'area) erano in risalita rispetto all'ultima stagione e in linea con quelli di una squadra di fascia alta anche se non altissima, che può ambire, se si guarda agli ultimi campionati, a una posizione tra il settimo e il quinto posto. Nelle ultime 5 edizioni della Serie A le compagini che si sono piazzate in questo range hanno conquistato tra i 55 e i 66 punti e mostrato, statisticamente, performance simili a quelle dell'Inter attuale.

Ma, evidentemente, tutto questo non bastava a Erick Tohir. E infatti il presidente venuto dall'Indonesia ha dato il benservito al tecnico di San Vincenzo richiamando, per la gioia dei fan nerazzurri, Roberto Mancini. «È il migliore allenatore che ci sia in Italia», ha detto, e certo sulla scelta ha pesato lo straordinario filotto di trofei che l'ex coach ha iniziato a mettere in bacheca e che José Mourinho ha completato alla grande.

Resta da capire però che cosa si chiede realisticamente a quello che un tempo è stato il numero 10 di Sampdoria e Lazio. I cicli, come ben sanno all'Inter, non si costruiscono dall'oggi al domani e negli ultimi 3 anni i nerazzurri sono stati abbastanza costanti nella loro mediocrità. Anzi, con Mazzarri si è registrato un certo miglioramento, pur se tutt'altro che definitivo.

Chissà, forse Mancini riuscirà a far fare un salto in alto alla squadra, sempre che gli abbiano detto dove è stata fissata l'asticella. Può darsi che il mercato di gennaio arrivi in suo aiuto ma l'impresa resta difficile. Anche perché il glorioso passato, un fattore che oggi lo aiuta, potrebbe presto trasformarsi in un paragone scomodo.

Quell'Inter resta inimitabile. Non solo vinceva gli scudetti (e poi la Champions) ma lo faceva con una superiorità che nella storia recente non si è più vista. Giusto per capirci, per tre anni consecutivi dal 2006/07 al 2008/09 (in quest'ultimo caso l'allenatore era Mourinho) ha registrato un tasso di conversione superiore allo 0,63, con una punta dello 0,66 nel 2007/08, un numero ineguagliato negli ultimi 9 anni.

Ancora una volta, lo ripetiamo: il tasso di conversione è una metrica non facilmente ripetibile e dunque riuscire a tenerla così alta per così a lungo è indicazione di una grande superiorità rispetto agli avversari. Giusto per dare un'altra prospettiva, sempre negli ultimi 9 campionati, solo la Juventus si è avvicinata a questa cifra: 0,65 lo scorso anno. Tanti auguri, Mancio.

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