La Forestale vince la guerra delle divise

ROMA - Un duello di divise. Cambiare 64 mila uniformi per non cambiarne 8 mila. Una storia tutta italiana quella della "querelle" sulle divise della Guardia di finanza e del Corpo forestale dello Stato, praticamente identiche nel taglio, nel tessuto in lana "Cordellino" e nel colore grigio verde chiaro, almeno fino a qualche mese fa. In tutto il meridione, infatti, è già partita la distribuzione delle nuove uniformi dei finanzieri, che vengono consegnate, gradualmente, agli ufficiali e ai militari di truppa. Molto eleganti, in fresco lana "Batavia" grigio scuro quasi antracite le divise sono già apparse in occasione di cerimonie e ricevimenti ma consegnarle a tutte le caserme, da Aosta a Porto Palo, bisognerà aspettare giugno, anche perché la sostituzione coinvolge anche gli accessori: giubbotti, soprabiti, scarpe, buffetterie, mostrine, guanti oltre alla dotazione dei "corpi speciali", dagli alpinisti ai marinai fino all' élite dei Baschi verdi. Un' operazione complessa di cui, forse, si poteva fare a meno visto che le divise "gemelle" hanno convissuto senza traumi per oltre mezzo secolo. Tutto comincia quasi quattro anni fa, quando il vertice della Finanza si rivolge al Consiglio di Stato con una richiesta che suona più o meno così: «La forestale ci copia le uniformi, fategliele cambiare». E' l' inizio di una causa ponderosa, tutta basata su riferimenti storici e in cui il capitolo "costi" non ha il minimo peso. Alla fine, sentenza negativa: il Corpo forestale ha la precedenza, le divise le sostituite voi e poco importa se i forestali sono un ottavo dei finanzieri. Seguono: bando di gara europea (vinta, per quest' anno, dalla Marzotto), formazione di una commissione ad hoc, scelta del nuovo look, ritiro (graduale) delle vecchie divise e distribuzione delle nuove. Battute e sarcasmi, tra gli ufficiali delle Fiamme gialle, non mancano visto che proprio la finanza, per vocazione, dovrebbe vigilare anche sugli sprechi di denaro pubblico. «Ma la sostituzione è a costo zero e, anzi, si risparmiano quasi 500 mila euro - replicano al comando generale di viale XXI aprile - in primo luogo perché abbiamo preso tempo per smaltire le vecchie divise. Secondo motivo: alle due uniformi estiva e invernale, se ne sostituisce una sola, per tutte le stagioni e, inoltre, le forniture sono organizzate in modo tale da eliminare lo stoccaggio». Vestire da capo a piedi un finanziere costa circa 250 euro. E le vecchie divise? Quelle che non finiranno al macero sono destinate in parte alla polizia afgana, in parte a quella palestinese e sembra che perfino Haiti (dove, presumibilmente, i poliziotti in lana Cordellino schiatteranno dal caldo) abbiano fatto richiesta. Alla forestale si festeggia la vittoria con britannico understatement: «Noi non abbiamo fatto assolutamente niente, se la sono cantata e suonata tutta da soli» è l' ironico (e anonimo) commento di un alto ufficiale. «I finanzieri si riallacciano alla storia di un corpo di truppe leggere piemontesi e dichiarano di risalire al 1864 ma anche le nostre origini sono antiche - spiega Claudio Sanchioli, responsabile dell' archivio storico - Prima della Grande guerra esisteva già un corpo reale delle foreste che, durante il fascismo divenne milizia nazionale forestale e con la Repubblica ha assunto la denominazione di oggi. Il Consiglio di stato ha preso in considerazione l' anno di adozione di quella particolare tonalità di grigioverde, un colore mimetico che cominciò ad apparire agli inizi del 900». E ancora una volta, la fiction ha anticipato la realtà: mentre gran parte dei militari aspetta ancora la divisa nuova, gli attori della seconda serie de "Il Capitano", già dal 2 novembre scorso, sfoggiavano già le elegantissime livree antracite. Chissà se qualche spettatore ha pensato a un errore dei costumisti.

MASSIMO LUGLI