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Prodotti Dop Umbria ricette con farro di Monteleone di Spoleto

In Umbria il farro più antico che c'è

Il Farro di Monteleone di Spoleto, unico Dop in Europa, è l'ingrediente protagonista della minestra di San Nicola, piatto tipico dell'annuale festa umbra

cereale
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Farro
Il farro è uno dei più antichi cereali utilizzati dall'uomo; il cereale che si coltiva a Monteleone di Spoleto è il più pregiato: il "Triticum dicoccum". Quello di Monteleone di Spoleto è l'unica specie di farro che non produce farina bianca, ma dello stesso colore della cariosside cioè color tabacco chiaro. 
 
LA TRADIZIONE Reperti archeologici dimostrano come il farro fosse presente in Umbria dal II secolo a.C., quando veniva usato anche per riscuotere i tributi in natura. Negli anni venne sostituito dal grano nei gusti della popolazione per arrivare, nel secondo dopo guerra, ad essere considerato addirittura un alimento per cavalli. Questo però non accadde a Monteleone di Spoleto, un piccolissimo comune medievale di montagna, dove a causa delle difficoltà di spostamento, la popolazione non cambio le proprie tradizioni. Oggi questo farro è stato riscoperto ed è uno dei prodotti più apprezzati dell’intero Centro italia.
 
LA DENOMINAZIONE Nel 2010 il farro di Monteleone di Spoleto ha ottenuto la Denominazione di Origine Protetta. Per il raggiungimento di tale denominazione, nel 2002 era stata costituita l’Associazione Farro di Monteleone di Spoleto.
 
 
LE CARATTERISTICHE Le condizioni pedoclimatiche della zona di produzione, con terreni che impediscono il ristagno nelle stagioni umide, contribuiscono a definire le caratteristiche specifiche del Farro di Monteleone di Spoleto DOP, quali la spiga piatta, corta, affusolata - con ariste non troppo lunghe e leggermente divaricate - e la cariosside di colore marrone chiaro ambrato, che si presenta vitrea e compatta con residui farinosi alla frattura. La sua qualità consiste nella scarsità di grassi e nella ricchezza di sostanze amidacee. In esso si trovano fortemente presenti: le vitamine A, B, C, E, i sali minerali, il calcio, il ferro, il rame, il potassio, il magnesio, il fosforo, il manganese ed anche proteine ed acidi grassi polinsaturi. Altra caratteristica è la ricchezza di fibre insolubili. 
 
LA PRODUZIONE L’altitudine e i particolari terreni che impediscono il ristagno delle pioggie, caratterizzano questo eccezionale cereale. La tecnica colturale utilizzata è quella in uso da centinaia di anni. Dopo l’erpicatura, il farro viene seminato meccanicamente, a file o a spaglio, nel periodo compreso tra il primo giorno di febbraio e il 10 maggio. La concimazione è unicamente organica, letamica o di derivazione letamica. Nei mesi di luglio, agosto e settembre viene effettuata la raccolta attraverso la mietitrebbiatura. Si susseguono le fasi di lavorazione specifiche a seconda della tipologia di prodotto
 
LA CULTURA La diffusione del farro nella zona umbra di Monteleone di Spoleto è attestata anche dagli appellativi di "mangiafarre" o "farrari de San Nicola" con cui gli abitanti dei comuni vicini indicavano i monteleonesi. Quest'ultima denominazione fa riferimento al rituale del "Farro di S. Nicola" che si svolge da tempo immemorabile il 5 dicembre, nella vigilia della ricorrenza del Santo, patrono del paese. 
In tale circostanza, il parroco prepara nella canonica della chiesa di S. Nicola una minestra di farro condita con sugo di magro, cotta in un grande caldaio appeso sul focolare e distribuita a mezzogiorno agli abitanti di Monteleone, a cominciare dai bambini, destinatari privilegiati, che per l'occasione anticipano l'uscita dalla scuola. Il rituale vuole ricordare il miracolo che la tradizione attribuisce a S. Nicola che, passando per Monteleone ed impressionato dalla indigenza dei suoi abitanti, avrebbe consegnato il farro per sfamare i poveri. Proprio la permanenza di questo singolare rituale ha favorito la continuità della sua coltura a Monteleone, tanto da diventare un tratto caratterizzante di questo territorio. 
 
IN CUCINA Generalmente si cucina granuloso (polpette, minestre). Il Farro si può utilizzare anche in grani come il riso (supplì, piatti freddi ad insalata, gallette, farro tostato in cialde) dopo un sufficiente tempo di cottura e nello stato di farina, soprattutto per crostate, tramezzini, biscotti e focacce varie. È un ottimo ingrediente per zuppe e minestre, oltre che di molti piatti tipici locali quali l'imbrecciata, la polenta alla Valnerina o la minestra di San Nicola.
 
 
LA RICETTA Minestra di San Nicola. Ingredienti: 4 pugnetti (200 gr.) di farro spezzato; pomodori pelati o salsa di pomodoro; 1 cipolla; 1 costa di sedano; 1 patata; olio extra vergine d’oliva; sale q.b. Tritate finemente il sedano con la cipolla e fateli rosolare in una pentola capiente con l’olio extra vergine d’oliva e il pomodoro. Tagliare la patata a cubetti e aggiungerla nella pentola. Versare l’acqua (circa 2 litri) e al momento dell’ebollizione aggiungete il farro, precedentemente sciacquato. Fate cuocere per circa mezz’ora mescolando costantemente e aggiungere sale. Servire calda.

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IL TERRITORIO Monteleone di Spoleto è un affascinante borgo medievale della Valnerina, situato in provincia di Perugia a 978 metri sul livello del mare. Anticamente il castello era suddiviso in tre terzieri: San Nicola, San Giacomo e Santa Maria. Numerosi i monumenti e i luoghi d’interesse: la chiesa del XIV secolo di San Francesco e il suo bellissimo chiostro, la chiesa di San Nicola e quella di San Giovanni; fuori le mura le chiesette di Madonna delle Grazie, Madonna della Quercia e Madonna di Castelvecchio. Tra i monumenti di maggior spicco: la Torre dell’orologio, la piazza del mercato, Palazzo dei Priori, Palazzo Congiunti, Palazzo Bernabò e Palazzo Bernabei. Ben conservate e numerose sono le porte di accesso al borgo, fra cui Porta Spoletina, Porta della Fonte, Porta Santa Caterina e Porta Vecchia.. VISITA MONTELEONE DI SPOLETO: VAI ALLA GUIDA
 
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