Esteri

"Giuria solo di bianchi", la Corte Suprema Usa annulla condanna a morte

La sentenza in Georgia. Ma in contemporanea a Baltimora viene assolto Edward Nero, l'agente coinvolto nell'arresto di Freddie Gray, l'afroamericano morto dopo essere stato caricato sul furgone della polizia

1 minuti di lettura
LA QUESTIONE razziale negli Stati Uniti è sempre più viva nelle strade e nelle aule dei tribunali. Oggi sono state emesse due sentenze, diametralmente opposte, che evidenziano ancora una volta il problema: un agente a processo per la morte di un nero è stato assolto, mentre l'esecuzione di un afroamericano è stata annullata perché la giuria non comprendeva persone di colore.

Edward Nero, agente di polizia coinvolto nella morte del giovane afroamericano Freddie Gray, a Baltimora, è stato assolto da tutti i capi di accusa. Gray morì dopo essere stato arrestato e caricato su un furgone della polizia. La sua morte scatenò violente proteste a Baltimora e provocò un'ondata di manifestazioni in tutti gli Stati Uniti. Su Nero pendevano le accuse di violenza premeditata, eccesso dell'uso della forza e cattiva condotta in servizio. Il caso risale al 12 aprile 2015. Il giovane afroamericano rimasto ucciso aveva 25 anni, ed era stato fermato con l'accusa di avere con sé un coltello a serramanico. Trasportato a forza in un furgone, è entrato in coma dopo un trauma alla spina dorsale.  Il timore adesso è che possano riesplodere i disordini che caratterizzarono i giorni successivi alla morte di Freddie Gray. Il sindaco della città, Rawlings-Blake, ha già annunciato che Baltimora è pronta a rispondere alle eventuali proteste. "Nel caso di disordini siamo pronti a rispondere", ha dichiarato Rawlings-Blake. "Noi proteggeremo i nostri quartieri, le nostre imprese e le persone della nostra città", ha aggiunto il primo cittadino.

In Georgia invece la Corte Suprema ha annullato la condanna a morte nei confronti di un uomo di colore, Timothy Tyrone Foster, ritenuto colpevole di aver ucciso una donna bianca, perché nella giuria che l'ha giudicato non c'erano afroamericani. La Corte si è pronunciata quasi all'unanimità (solo un voto contrario) in favore di Foster, sottolineando l'importanza della legge del 1986 formulata proprio per evitare le discriminazioni razziali nella selezione delle giurie.

 "I giudici sono stati motivati in una parte importante dalla razza" quando hanno deciso di escludere quattro afroamericani dalla giuria popolare, ha scritto John Roberts, giudice capo della Corte Suprema. Il caso risale al 1986, quando una donna di 79 anni venne uccisa durante un furto in un casa. Foster fu condannato da 12 giurati bianchi. Ora, a trent'anni dal fatto e a 29 dalla condanna, tutto viene rimesso in discussione e gli avvocati di Foster possono chiedere un nuovo giudizio.