Milano

"Contratti capestro, più bassi del 30 per cento": Expo convoca le agenzie interinali

Il patto metteva a disposizione dei Paesi stranieri un contratto flessibile e poco costoso per le assunzioni. Nella realtà ne viene utilizzato uno di "serie b" che corrisponde a una retribuzione di 800 euro

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Lo scorso luglio alla firma del protocollo c'erano tutti: il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, l'ad di Expo Giuseppe Sala, il vicesindaco di Milano e il presidente della Regione, i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil e pure quello della grande agenzia interinale che aveva vinto l'appalto per le assunzioni di Expo, Manpower.

Il documento metteva a disposizione dei Paesi stranieri un contratto di lavoro standard per le future assunzioni: quello classico del commercio, per sua natura poco costoso e assai flessibile. In più il sindacato prometteva di non fare cause durante la fiera e di prevenire le agitazioni. "Dimostriamo che si può gestire un evento straordinario come Expo non facendone un porto franco dove la legge è sospesa per l'eccezionalità del momento", si felicitò il ministro.

Bene: a dispetto degli annunci e delle dichiarazioni di principio, le agenzie interinali (Manpower in testa) stanno offrendo sì il contratto del terziario, ma quello di 'serie B', cioè non siglato dalle maggiori organizzazioni sindacali: il 'Cnai', che - ecco spiegato tutto - costa il 20-30 per cento in meno rispetto all'altro. Per chi verrà assunto con il 'Cnai', si parla di retribuzioni medie di 1.100 euro lorde per un orario di lavoro classico (tra le 28 e le 36 ore settimanali): cioè qualcosa come 800-900 euro al mese. Una miseria.

LA POLEMICA SUL VOLONTARIATO

È anche per questo motivo che, su pressione dei sindacati, Expo ha convocato le agenzie interinali per un vertice che si terrà lunedì 27 aprile in via Rovello. I diretti interessati per ora fanno spallucce: "Manpower, come più volte detto, avvia i lavoratori in somministrazione utilizzando il contratto indicato dall'azienda utilizzatrice ", dice la società di reclutamento. Insomma, non è colpa nostra, sono gli altri che ci chiedono di farli spendere meno, cioè pagando meno i dipendenti presi in prestito dalle agenzie interinali.

È anche vero che il protocollo lasciava ampi margini di ambiguità, e infatti quell'accordo presentato in pompa magna si sta dimostrando poco più che carta straccia. "Potevano dirlo davanti al ministro, che poi alla fine avrebbero somministrato un contratto capestro come quello del 'Cnai'. Formalmente obblighi non ce n'erano e non ce ne sono, è vero, ma eticamente è un comportamento inqualificabile", dice Antonio Lareno della Cgil.

Non a caso sempre la Cgil in questi giorni sta lanciando una campagna di informazione e sensibilizzazione, 100mila cartelline con il numero di telefono del sindacato per segnalare gli abusi: "Siamo preoccupati per la correttezza e legalità dei rapporti di lavoro all'interno del sito espositivo e nei luoghi interessati dalle iniziative Expo in città".

Questo perché "a una settimana dall'apertura di Expo, i rapporti di lavoro nei padiglioni e negli stand dei Paesi sono un buco nero", si spiega da corso di Porta Vittoria. E ormai per metterci una pezza con nuovi accordi è decisamente troppo tardi. Dalla Uil c'è Stefano Franzoni che si inalbera: "Sempre la solita storia, quando bisogna applicare gli accordi spariscono tutti. Se però a questo punto il 2 maggio ci incavoleremo non ci vengano a dire che siamo i soliti guastafeste".

Nel frattempo le selezioni per venire assunti stanno comunque continuando; si cercano soprattutto hostess e 'operatori dell'accoglienza', operatori della ristorazione e autisti. Ancora 800 profili ricercati. Mentre gli assunti ad oggi nei padiglioni sono oltre 3mila. Ma per capire la differenza di trattamento economico che ci sarà tra i vari lavoratori (quelli con il contratto del commercio 'vero' e quelli col contratto 'basic'), basta andarsi a vedere come sono andate le cose per gli assunti direttamente in Expo Spa, questione anch'essa regolata da un accordo sindacale, ma che in quel caso fu assai più stringente. Ai 406 apprendisti, con un'età media di 26 anni, andrà una retribuzione netta mensile di circa 1.300 euro; per 247 team leader, con un'età media di 36 anni, lo stipendio è di 1.700 euro. Rispetto agli altri, dovranno considerarsi fortunati.