Milano, 17 ottobre 2014 - 21:11

Renzi: «Regioni fate la vostra parte
Avete qualcosa da farvi perdonare»

Il premier: «Parlerò con i governatori, ma non prendiamoci in giro: una cosa è tagliare i servizi sanitari, che sarebbe inaccettabile, altra cosa è tagliare gli sprechi»

di Redazione Online

(Afp Dal Zennaro) (Afp Dal Zennaro)
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«Discutiamo con tutti, figuriamoci se non discutiamo con i presidenti delle Regioni» ma «le Regioni facciano la loro parte» anche perché «hanno qualcosa da farsi perdonare». Lo dice il premier Matteo Renzi al Tg1 parlando della Legge di stabilità, spiegando di riferirsi al «comportamento di alcuni consiglieri regionali». «Sono 20 anni che sacrifici li fanno i cittadini, ora è tempo che li facciano altri, tra cui i ministeri e le regioni». «Sono 20 anni che i sacrifici li fanno solo le famiglie, ora è tempo che li facciano altri, a cominciare dai ministeri e dalle regioni».

«Tagliare i servizi mai, gli sprechi sempre»

Così il premier al Tg1: «Noi discutiamo con tutti, figuriamoci se non discutiamo con i presidenti delle regioni. Però, non prendiamoci in giro: una cosa è tagliare i servizi sanitari, che sarebbe inaccettabile, altra cosa è dire che magari si fa qualche asl in meno o qualche primario e aiuto primario in meno o che magari il costo delle siringhe o delle attrezzature ospedaliere è uguale dappertutto. Ecco, tagliare i servizi mai, tagliare gli sprechi sempre».

Chiamparino: soluzione da trovare

Sia pure tra i distinguo polemici di alcuni governatori (in primis Maroni che paventa la chiusura degli ospedali) si aprono spiragli di dialogo tra governo e Regioni. Il presidente della Regione Piemonte Chiamparino parla di «soluzione da trovare». «Da Renzi andiamo con delle proposte concrete, che non toccano i quattro miliardi - dice il governatore - ma che li articolano in modo tale da consentire di reggerli. La polemica è inevitabile, ma è indispensabile un incontro per raggiungere l’obiettivo. Noi da una parte abbiamo sollevato il problema, dall’altra abbiamo cercato la soluzione, che è complessa».

Maroni: «La Lombardia già risparmia, si rischia collasso sanità»

«Noi avremo 930 milioni in meno, di cui 730 nella Sanità, e siamo già ridotti all’osso perché la Lombardia ha tagliato i costi negli anni passati. Con questa riduzione per garantire livelli essenziali, bisogna chiudere gli ospedali». Durissimo il governatore della Lombardia Roberto Maroni contro i tagli chiesti da Renzi. «L’alternativa è quella di alzare i ticket, le imposte, l’addizionale Irpef e l’Irap», ha aggiunto Maroni. «Renzi non può pensare di abbassare l’Irap e poi dire alle Regioni “alzatela voi”. Bisogna fare i tagli selettivi, i costi vanno standardizzati - ha continuato il presidente della Lombardia - perché questa è la strada, e il taglio lineare penalizza le Regioni virtuose come Veneto e Lombardia. Ogni dipendente della Regione Lombardia costa pro-capite ai lombardi 19 euro, quello della Basilicata costa 220. La Lombardia ha dieci milioni di abitanti e tremila dipendenti. La Sicilia ha la metà degli abitanti e trentamila dipendenti. Queste sono le cose su cui intervenire». «Perché non lo fa Renzi? - ha concluso Maroni - Perché è difficile intervenire in questo modo, ma per fare le cose semplici non servirebbe uno come Renzi».

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