Milano, 2 luglio 2014 - 10:22

Pier Silvio Berlusconi: «Tifo per Renzi, il migliore dopo mio padre»

Il vicepresidente di Mediaset e figlio dell’ex premier a sorpresa appoggia il premier che definisce «il più grande comunicatore» dopo il genitore

di Maria Volpe

Pier Silvio Berlusconi a Cologno Monzese (Ansa/Bazzi) Pier Silvio Berlusconi a Cologno Monzese (Ansa/Bazzi)
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«Tifo per Renzi». Un Pier Silvio Berlusconi determinato a sconfiggere la crisi, orgoglioso dei risultati Mediaset, un po’ arrabbiato per la «guerriglia» infinita sui diritti tv delle partite del calcio, ma soprattutto, a sorpresa, un Berlusconi jr. che per la prima volta si spinge a parlare di politica. Martedì sera primo luglio, negli studi di Cologno Monzese, il vicepresidente Mediaset, nella consueta serata dove vengono annunciati i palinsesti della stagione in arrivo, si è lasciato andare ad apprezzamenti sull’attuale governo Renzi e non ha nascosto di nutrire grandi speranze su quanto potrà fare l’attuale premier. «Stiamo vivendo una crisi lunga, troppo lunga. Il nostro Paese sta soffrendo da troppo tempo. Come italiano e imprenditore tifo per le riforme subito e per la fretta del governo. Renzi ha una chance unica e una grandissima responsabilità» ha detto in apertura di serata, sollecitato da un Piero Chiambretti come sempre ironico e tagliente.

«Uso le slide come il premier»

Dopo l’ufficialità, comincia la cena. Pier Silvio gira per i tavoli e qualche battuta in più se la concede. «Avete visto, per la prima volta ho usato le slide nel mio discorso di apertura. Del resto dopo che le ha usate Renzi, si può fare..». Scusi vicepresidente ma allora lei tifa Renzi ? Risposta: «In un Paese che ha bisogno di riforme, tifo per questo governo. E chi non lo farebbe per uno che ha preso il 40 per cento dei voti?».

«Mio padre ha interesse a cambiare il Paese»

Finita la cena l’ora è tarda, ma comincia la conferenza stampa. Berlusconi jr. ha capito che più che sui programmi e sulle star, l’attenzione si è spostata sulla politica e sulle sue inattese dichiarazioni. «Sapevo che avrei rischiato di creare stupore stasera, dicendo che auspico le riforme, ma per un imprenditore questo è un momento di grandi crisi ed è chiaro che ci auguriamo prima di tutto stabilità che fa bene a chi fa impresa. E poi ovviamente servono riforme che facciano partire l’economia. Buona parte delle riforme di cui si sta occupando il governo sono importanti: la giustizia, poi il lavoro, le tasse. Certo bisognerà capire come saranno fatte queste riforme, perché sì devono essere fatte in fretta, ma bene. E poi dipende con chi si fanno». L’allusione a Silvio Berlusconi è evidente. Ma in casa vi siete confrontati? A suo padre piace Renzi? «Penso che mio padre abbia tutto l’interesse per cambiare in meglio il Paese, per esperienza e senso di responsabilità».

«Spero che Renzi ce la faccia»

La conferenza stampa sta per chiudersi. C’è ancora un po’ di tempo per parlare di Champions League (nel 2015, per la prima volta in esclusiva su Mediaset), nuovi format, «Grande fratello», informazione, i tagli che il governo Renzi auspica per la Rai, l’inesistente trattativa con Giovanni Floris, i contatti con Al Jazeera per una collaborazione, i progetti con Paolo Sorrentino. Ormai sono quasi le due di notte. Un cocktail e qualche chiacchiera. Il figlio dell’ex premier incalzato dai cronisti sottolinea: «Renzi è il più bravo comunicatore dopo mio padre. La fiducia se la merita, ha fatto un gran lavoro. Speriamo ce la faccia: la cosa peggiore è deludere le promesse».

«Io in politica? No, in campo c’è già il più forte di tutti»

Qualcuno prova anche a pungolarlo su un suo possibile ingresso in politica: «Mai dire mai», risponde con una battuta. Poi fa un passo indietro: «Per fare politica bisogna studiare, essere preparati, non basta il nome. E poi sarebbe da pazzi scendere in campo quando c’è già il più forte di tutti. Non vedo grande concorrenza in giro: se non succede qualcosa, Renzi vince per vent’anni». È notte. E fuori ormai diluvia.

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