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La chiave della conoscenza

La formazione come strumento per la maggiore diffusione degli acquisti verdi

Scritto da il 18 novembre 2014 alle 7:00 | 1 commento

La chiave della conoscenza

Articolo a firma di Letizia Palmisano

Normative europee e nazionali, aziende che mettono sul mercato prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale finanche amministratori eco-sensibili. Sono tutti ingredienti necessari, ma a volte non sufficienti, per introdurre gli acquisti verdi all’interno degli appalti pubblici. La chiave di volta che non deve mancare è una formazione approfondita degli operatori della PA che spazi dalla normativa alle proprietà green dei prodotti e servizi che andranno a bando e comprenda i principi ecosostenibili degli acquisti verdi. Ciò per colmare il “gap” che spesso divide le pubbliche amministrazioni dall’adozione dei GPP, la stessa UE individua, nel “Manuale per gli appalti pubblici verdi” 2012, formazione ed istruzione come essenziali, in particolar modo per il personale dei reparti acquisti, e suggerisce la condivisione delle informazioni sugli acquisti verdi attraverso i sistemi intranet degli enti a disposizione per tutti i dipendenti. Secondo il manuale, la formazione può rivelarsi necessaria al fine di integrare le considerazioni ambientali nelle procedure di gara, per sapere dove trovare aiuto per sviluppare criteri ambientali, per valutare e verificare le dichiarazioni ambientali dei concorrenti e stimare i costi medi in fase di gara.

Tra i mezzi messi a disposizione in tale ambito, la Commissione UE ha realizzato un “GPP Training Toolkit” costituito da una serie di strumenti prevalentemente di carattere formativo che hanno come destinatari i responsabili acquisti delle PA, i formatori ed i manager. Composto da tre diversi moduli, il kit europeo ha ad oggetto le indicazioni per integrare sistematicamente il GPP nelle attività della PA, il quadro normativo e le indicazioni pratiche sui criteri ecologici da utilizzare per gli appalti pubblici. Con uno sguardo fuori confine, tra le best practice prese ad esempio dal documento UE, si registrano programmi di formazione e manuali dei ministeri per l’ambiente rivolti non solo a tecnici ed amministratori eletti, ma anche a formatori.

In Italia, tra i principali strumenti che si sono affermati nell’ambito della formazione vi sono quelli messi a punto da alcune società di consulenza per l’’introduzione degli acquisti verdi. Si spazia da una serie di manuali operativi – spesso condivisi gratuitamente via web – a convegni, workshop e corsi organizzati in collaborazione con il ministero, enti pubblici o soggetti privati. I naturali destinatari sono amministratori e tecnici della pubblica amministrazione. In merito ai corsi, i programmi spaziano da nozioni di natura tecnico-normativa alla valorizzazione della cultura della sostenibilità ambientale per l’adozione di comportamenti responsabili da parte della pubblica amministrazione, ivi incluse attività di coinvolgimento della cittadinanza locale.

Gianluigi Tundo – presidente di GPP Salento, associazione che fornisce consulenze in materia di GPP in Puglia – sottolinea come la formazione sia necessariamente sempre presente anche nelle attività di assistenza ed affiancamento per l’introduzione dei GPP, finalizzata a far sì che l’ente pubblico possa proseguire in via autonoma il proprio cammino di sostenibilità anche terminato il periodo di consulenza ed affiancamento. Secondo Tundo, poiché la svolta culturale auspicata dall’Europa possa compiersi, è fondamentale che l’attività di formazione e divulgazione esca dalle pareti degli edifici pubblici, con le pubbliche amministrazioni che devono porsi ai cittadini quali esempi da imitare. «Ecco perché, all’interno dei nostri progetti sul GPP, non mancano mai gli incontri di informazione/formazione nei confronti della cittadinanza “attiva”. Infatti, non avrebbe senso, secondo noi, implementare il GPP in una realtà comunale senza rendere partecipi i cittadini di questo processo di radicale cambiamento che si intende portare avanti» sottolinea il presidente dell’associazione salentina che – per chiudere il cerchio che comprenda tutti gli attori per la svolta sostenibile – prevede anche un’attività di formazione rivolta a quelle imprese che vogliano intraprendere un cammino “green”, al fine di riconvertire la propria offerta di prodotti e servizi in chiave ecosostenibile.

Tra i progetti di formazione di maggior successo in Italia e che vede la collaborazione pubblico-privati vi è 400oreGPP realizzato dalla Punto 3, società che gestisce il portale Acquistiverdi.it e lavora a stretto contatto sia con le pubbliche amministrazioni che con aziende che realizzano prodotti e servizi ecologici. I corsi di 400oreGPP sono gratuiti per le PA, poiché i costi sono sostenuti dalle aziende “green” in cambio di visibilità sui materiali prodotti, ma soprattutto della possibilità di incontrare tecnici e pubblici amministratori e spiegare loro i propri prodotti e servizi in linea con i criteri dei GPP. Una formula che si è affermata con successo e che si rinnova di anno in anno, essendo giunta alla sesta edizione ed avendo coinvolto 535 enti pubblici tra comuni, province e regioni, ma anche enti parco, università, asl, aziende concessionarie di servizi pubblici e centrali di committenza con oltre 6.600 partecipanti.

Come dire… acquisti verdi, chi li conosce, li adotta!

Per approfondire:

Manuale

Toolkit

Sfoglia Tekneco #17


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