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Ecco il 159° segnale della ripresa: a maggio persi 63.000 posti di lavoro

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disoccupazionedi LUIGI CORTINOVIS

Funziona, anzi no, forse, ma, chissà, magari… Il Jobs Act è stato spacciato per la panacea riformista, ma l’economia reale è un’altra cosa.

Risultato? “Le misure del governo non riescono ancora ad avere effetti sull’occupazione. Il mercato sembra insensibile ai vantaggi fiscali e alle agevolazioni previste dal Jobs Act e dalla scorsa legge di Stabilità, confermando che i nuovi posti non si creano per legge. I dati dell’Istat per maggio conermano l’incertezza del mercato del lavoro che negli utlimi mesi ha visto l’alternanza di risultati positivi e negativi. A maggio sono andati persi 63 mila posti di lavoro rispetto al mese precedente. Queste oscillazioni non hanno spostato di un decimale il tasso di disoccupazione che è rimasto stabile al 12,4%. Stabile anche il numero di disoccupati, su mese, mentre nei dodici mesi si registra un calo dell’1,8% (-59 mila). In aumento il numero degli inattivi +0,3%, pari a +36 mila, a maggio dopo il calo dei quattro mesi precedenti. Nessun miglioramento per la disoccupazione giovanile”.

Troppi gufi anche all’Istat, urge riformarla!

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