Niente vittoria e, cosa ancor più preoccupante, niente gioco senza la Pulce. Nonostante il monito del gruppo e del tecnico Bauza (“dobbiamo imparare a fare a meno di Messi”), l’Albiceleste non ingrana senza il suo fuoriclasse e inciampa esattamente come un mese fa contro il Venezuela. Finisce 2-2 anche questa volta, con l’Argentina per lunghi tratti messa sotto dal Perù e, nonostante tutto, capace di gettare al vento il successo nei minuti finali con una “gaffe” di Mascherano. Tanto impegno ma poca incisività per Dybala, sostituito al 65’ da Correa. Higuain si vede poco, anche a causa degli scarsi palloni giocabili, ma risponde ai critici con un gol d’autore. Il pareggio costa all’Argentina due posizioni in classifica, dove scende al quinto posto (in zona ripescaggio) con quattro lunghezze sul diretto inseguitore, il Paraguay.
FUNES MORI — - L’Argentina ha fatto vedere qualcosa di buono solo nei primi minuti con Aguero, pericoloso su punizione prima del vantaggio in mischia firmato al 15’ da Funes Mori. Il gol rapido ha forse illuso l’Albiceleste, sorpresa dalla prepotente reazione dei padroni di casa. Il pressing alto e l’intensità costante sono state le armi con cui il Perù ha capovolto il copione della partita nel giro di 20’, trovando spazi soprattutto dalle parti di Otamendi e Zabaleta. Pochi i pericoli per Romero fino al riposo, ma l’Argentina non è mai riuscita ad alleggerire la pressione, finendo per farsi riacciuffare al 58’ da Guerrero (perfetto stop di petto in corsa e destro vincente sul primo palo).
"GOLAZO" E GAFFE — - Il gol incassato non è servito a scuotere l’Argentina, vittima anche della serata storta di Di Maria, della scarsa vena di Aguero e della frenesia di Dybala, forse tradito dalla voglia di mettersi in mostra. Chi non ha tradito, invece, è stato il fiuto del gol del Pipita, inventatosi al 77’ un gol strepitoso che ha illuso l’Albiceleste proprio nel momento di maggior pressione dei padroni di casa: scatto sul filo del fuorigioco e morbido destro a scavalcare il portiere in uscita sul palo più lontano. Troppa grazia, tuttavia, per un’Argentina fino a quel momento spaesata, priva di idee e in debito di ossigeno. Al punto da non riuscire a reggere gli ultimi dieci minuti, colpa anche di un’amnesia di Mascherano cha all’84’ ha portato al rigore del definitivo 2-2 di Cueva. Aumenta così il digiuno di vittorie senza la Pulce: sola una delle ultime sei partite, dato che conferma la “Messidipendenza” di cui Bauza vorrebbe tanto liberarsi.