MILANO - Quasi trenta miliardi di capitoli di spesa. A tanto ammonta ogni anno, secondo quanto riferito dal commissario alla revisione della spesa, Yoram Gutgeld, la riduzione della spesa conseguita al 2017 dal bilancio pubblico, rispetto al dato del 2014. Lo ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione del primo rapporto annuale sulla spending review, alla quale hanno preso parte il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e il titolare del Tesoro, Pier Carlo Padoan.
"I capitoli di spesa eliminati e/o ridotti nel periodo 2014-2017 (periodo nel quale si sono succeduti i commissari Cottarelli e Perotti, inizialmente con lo stesso Gutgeld), ammontano nel 2017 a 29,9 miliardi di euro annui" e sono proiettati a 31,5 miliardi il prossimo anno. Al netto del costo del personale, la riduzione rappresenta il 18% della spesa corrente. Questa riduzione ha interessato tutti i comparti della pubblica amministrazione, ma con effetti differenziati. La pubblica amministrazione centrale ha contribuito per il 24% della spesa complessiva al netto del costo del personale, mentre i comparti locali hanno contribuito per il 17%", è stato dettagliato nella sala della Lupa di Montecitorio.
Le misure indicate assommanno interventi che si sono susseguiti tra le varie leggi di Stabilità e altri provvedimenti: la parte del leone, in quanto a tagli, è fatta risalire alla Stabilità del 2015. Grande risalto viene per esempio dato al generalizzato blocco del turnover nella Pa, o al ruolo di Consip come centrale degli acquisti (al quale viene attribuito un risparmio da 3,5 miliardi rispetto ai prezzi medi della Pa), o ancora ai risparmi nel settore della sanità, negli enti locali e nelle forze dell'ordine. Quanto al bacino di spese aggredibili, dagli oltre 800 miliardi di uscite annue il commissario è sceso a 327,7 miliardi - depurando di voci quali previdenza, investimenti, trasferimenti sociali e altro. Oltre il 90% di questa, però, è composta dal costo del personale e dagli acquisti di beni e servizi, ha spiegato Gutgeld indicando così che le forbici si possono aprire su capitoli solo limitati.
Fonte: Istat, Conto trimestrale delle amministrazioni pubbliche (4 aprile 2017)
POLICY. Tagli veri ce ne sono pochi
Venendo invece all'impiego dei fondi recuperati, Gutgeld ha spiegato che dai tagli sono arrivati due terzi delle risorse per il risanamento dei conti, la riduzione della pressione fiscale e il finanziamento dei servizi pubblici essenziali.
Introducendo i risultati del lavoro di revisione della spesa, il commissario aveva usato la metafora della necessità di rimettersi in forma per far capire come si deve affrontare la spending: "Oltre a fare una dieta, bisogna cambiare lo stile di vita per perdere chili". Trasposto nei conti pubblici, significa che non "basta togliere capitoli di spesa dal bilancio, senza mettere mano all'organizzazione". Gli obiettivi della spending, secondo Gutgeld, sono infatti duplici: "Sul piano della finanza pubblica di ridurre il deficit, ma anche ammodernare e migliorare i servizi".
Padoan ha rimarcato che "la spending review è parte di un processo molto più ampio di riforma della Pa". Ai dipendenti pubblici "che hanno continuato a garantire qualità ed efficienza alla nostra amministrazione, nonostante i tagli di risorse", si è rivolto il premier Gentiloni che ha annunciato "Dpcm su nuove regole per i bilanci dei ministeri che consentirà ai ministeri stessi di avere tempo per programmare in casa le riduzioni di spesa". Lo stesso Gutgeld ha chiuso il suo intervento con un appello "al governo in carica, e a quello che verrà, a non mollare la presa, ci vuole tempo per raggiungere i risultati".
"I capitoli di spesa eliminati e/o ridotti nel periodo 2014-2017 (periodo nel quale si sono succeduti i commissari Cottarelli e Perotti, inizialmente con lo stesso Gutgeld), ammontano nel 2017 a 29,9 miliardi di euro annui" e sono proiettati a 31,5 miliardi il prossimo anno. Al netto del costo del personale, la riduzione rappresenta il 18% della spesa corrente. Questa riduzione ha interessato tutti i comparti della pubblica amministrazione, ma con effetti differenziati. La pubblica amministrazione centrale ha contribuito per il 24% della spesa complessiva al netto del costo del personale, mentre i comparti locali hanno contribuito per il 17%", è stato dettagliato nella sala della Lupa di Montecitorio.
Le misure indicate assommanno interventi che si sono susseguiti tra le varie leggi di Stabilità e altri provvedimenti: la parte del leone, in quanto a tagli, è fatta risalire alla Stabilità del 2015. Grande risalto viene per esempio dato al generalizzato blocco del turnover nella Pa, o al ruolo di Consip come centrale degli acquisti (al quale viene attribuito un risparmio da 3,5 miliardi rispetto ai prezzi medi della Pa), o ancora ai risparmi nel settore della sanità, negli enti locali e nelle forze dell'ordine. Quanto al bacino di spese aggredibili, dagli oltre 800 miliardi di uscite annue il commissario è sceso a 327,7 miliardi - depurando di voci quali previdenza, investimenti, trasferimenti sociali e altro. Oltre il 90% di questa, però, è composta dal costo del personale e dagli acquisti di beni e servizi, ha spiegato Gutgeld indicando così che le forbici si possono aprire su capitoli solo limitati.
2013 | 2014 | 2015 | 2016 | Var 2016/2014 | |
---|---|---|---|---|---|
Redditi da lavoro dipendente | 164.784 | 163.468 | 161.998 | 164.084 | 0,38% |
Consumi intermedi | 89.579 | 88.890 | 90.092 | 91.066 | 2,45% |
Prestazioni sociali in natura acquistate direttamente sul mercato | 43.552 | 44.210 | 43.770 | 44.511 | 0,68% |
Prestazioni sociali in denaro | 319.688 | 326.863 | 332.792 | 337.514 | 3,26% |
Altre uscite correnti | 66.065 | 67.572 | 65.169 | 68.526 | 1,41% |
Uscite correnti al netto interessi | 683.668 | 691.003 | 693.821 | 705.701 | 2,13% |
Interessi passivi | 77.605 | 74.377 | 68.066 | 66.272 | -10,90% |
Totale uscite correnti | 761.273 | 765.380 | 761.887 | 771.973 | 0,86% |
Investimenti fissi lordi e variazione delle scorte | 38.595 | 36.931 | 36.959 | 35.296 | -4,43% |
Contributi agli investimenti | 13.876 | 13.073 | 15.766 | 15.874 | 21,43% |
Altre uscite in c/capitale | 5.262 | 10.095 | 15.523 | 6.168 | -38,90% |
Totale uscite in c/capitale | 57.733 | 60.099 | 68.248 | 57.338 | -4,59% |
Totale uscite | 819.006 | 825.479 | 830.135 | 829.311 | 0,46% |
POLICY. Tagli veri ce ne sono pochi
Venendo invece all'impiego dei fondi recuperati, Gutgeld ha spiegato che dai tagli sono arrivati due terzi delle risorse per il risanamento dei conti, la riduzione della pressione fiscale e il finanziamento dei servizi pubblici essenziali.
Introducendo i risultati del lavoro di revisione della spesa, il commissario aveva usato la metafora della necessità di rimettersi in forma per far capire come si deve affrontare la spending: "Oltre a fare una dieta, bisogna cambiare lo stile di vita per perdere chili". Trasposto nei conti pubblici, significa che non "basta togliere capitoli di spesa dal bilancio, senza mettere mano all'organizzazione". Gli obiettivi della spending, secondo Gutgeld, sono infatti duplici: "Sul piano della finanza pubblica di ridurre il deficit, ma anche ammodernare e migliorare i servizi".
Padoan ha rimarcato che "la spending review è parte di un processo molto più ampio di riforma della Pa". Ai dipendenti pubblici "che hanno continuato a garantire qualità ed efficienza alla nostra amministrazione, nonostante i tagli di risorse", si è rivolto il premier Gentiloni che ha annunciato "Dpcm su nuove regole per i bilanci dei ministeri che consentirà ai ministeri stessi di avere tempo per programmare in casa le riduzioni di spesa". Lo stesso Gutgeld ha chiuso il suo intervento con un appello "al governo in carica, e a quello che verrà, a non mollare la presa, ci vuole tempo per raggiungere i risultati".