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La denuncia dell'intellettuale Hirsi Ali nel suo ultimo libro: "Perché l'islam è incompatibile con l'Occidente"

Giovanni Ruggiero
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C'è un interrogativo che si impone ancora una volta davanti all'ultima più tragica mattanza di matrice islamica, quella messa a segno a Barcellona che ha sterminato 15 persone tra turisti e passanti che avevano come unica colpa quella di vivere in un Paese occidentale. Una domanda ricorre a ogni attentato rivendicato ora dall'Isis ora da Al Qaeda, come riporta Giampaolo Rossi sul Giornale, e cioè se l'islam è davvero compatibile con i valori dell'Occidente. Al quesito prova a dare una risposta l'ultimo libro dell'intellettuale somala Ayaan Hirsi Ali, intitolato "La sfida della Dawa". Oggi cittadina olandese, la scrittrice è dovuta scappare dall'Europa per le sue battaglie sui diritti civili, trovando casa negli Stati Uniti. Hirsi Ali ha subito l'infibulazione in tenera età, a 22 anni suo padre decide di darla in sposa a un potentato somalo, ma nel viaggio dal Canada verso il suo Paese, Hirsi Ali riesce a scappare dalla Germania. È nel suo ultimo libro che chiarisce quanto sia evidente ormai l'incompatibilità tra i valori occidentali e la religione islamica: "Noi ci soffermiamo solo sugli atti di violenza - ha detto in un'intervista al sito theintelligentconservative.com - ignorando l'ideologia islamista che sottende tali atti". E quella ideologia si basa sostanzialmente sulla Dawa: "il proselitismo islamico a base dottrinale per ogni musulmano - scrive Rossi - perché l'islam non è una religione come il cristianesimo o il buddismo, ma è innanzitutto una religione politica". C'è un grande equivoco di fondo, sostiene Hirsi Ali, nella lotta al terrorismo islamico, concentrata soprattutto nella eliminazione dei leader estremisti che inneggiano alla jihad: "ma ci sbagliamo e questo perché ignoriamo la Dawa". Il proselitismo islamico non ha nulla a che fare con le attività missionarie dei cattolici o le opere umanitarie che i vari organi religiosi possono svolgere nel mondo. La Dawa, ribadisce la scrittrice, è un'azione di indottrinamento che riguarda la sfera sociale e politica della vita quotidiana di ogni cittadino. Non ci sono quindi anime da salvare, perché il vero obiettivo è "distruggere le istituzioni di una società e sostituirle con la Sharia". 

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