Cronaca

Alessia, la prima trans sposa: "La mia battaglia per coronare un sogno d'amore"

Michele e Alessia 
Il sindaco di Aversa celebra il matrimonio civile di una coppia composta da un uomo e una donna che, però, di fatto sono due persone anatomicamente uguali. Il padre l'ha rifiutata da quando ha iniziato la "trasformazione" perchè lui e la sua famiglia "si vergognano". Alla cerimonia assenti anche i familiari di Michele
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AVERSA (Caserta) - La sua felicità Alessia l’ha dedicata alla Madonna dell’Arco, a cui è devotissima. E a tutte quelle come lei, “nate in un corpo sbagliato”, e alle loro battaglie fisiche e legali per conquistare una vera identità. Una dedica speciale in un giorno speciale.  Il 27 aprile scorso infatti Alessia Cinquegrana (che un tempo si chiamava Giovanni) ex Miss Trans 2014, ha sposato nel comune di Aversa il suo compagno Michele Picone, amico del cuore e poi amore della vita, con cui convive da sette anni. Ma la particolarità è che Alessia, 29 anni, insegnante di ballo latino e stilista, è la prima transessuale ad approdare al matrimonio in Italia senza aver completato il cambiamento di sesso. “Sono sempre stata femmina dentro, fin da bambina”, ripete Alessia che, dopo anni di cure e operazioni, ha ormai il volto e il corpo di una ragazza. È stata dichiarata donna dal tribunale di Napoli, ma ha scelto per ora di non sottoporsi all’intervento chirurgico finale, quello appunto che la trasformerà per sempre da uomo a donna. Così, al comune di Aversa, davanti alla vicesindaco Federica Turco che ha celebrato il matrimonio civile (da non confondersi con l’unione civile) c'era una coppia di sposi  composta da un uomo e una donna che però, di fatto, sono due persone anatomicamente uguali.

“Ma questa è la vittoria di noi trans – dice serena Alessia – poter cambiare genere senza per forza dover cambiare sesso”. (La legge 164 del 1982 prevedeva che si potesse mutare identità soltanto dopo l’operazione chirurgica di rettifica degli organi genitali. Una sentenza della Cassazione del 2015 ha invece affermato che questa può essere riconosciuta anche senza la trasformazione definitiva).
Alessia è la storia di un bambino che si sentiva bambina, e di un adolescente che non voleva essere maschio. Di una città del Sud che parla e si divide, di un padre che rifiuta la figlia e scompare, di una madre invece che aiuta e capisce. E poi di “due sorelle e un fratello che adoro”.

Alessia, che vestito ha indossato?
“Un completo rosa cipria. Il vestito bianco lo riservo alla festa che faremo a luglio, dove avremo anche la benedizione religiosa. Sono devota alla Madonna di Sant'Anastasia, ci tengo. Del resto Michele ed io ci siamo incontrati proprio lì, durante una processione”.

Chi c'era della sua famiglia?
“Mia mamma, che mi ha messo al mondo quando aveva 15 anni, mia nonna, i miei fratelli, i miei amici. Non mio padre: non ci parliamo da 11 anni, da quando ho iniziato la mia trasformazione. Non vuole vedermi, né lui né la sua famiglia: si vergognano. Non posso guardarti, mi ha detto un giorno. Eppure fino a che sono stato un ragazzo ero il suo figlio preferito”.

E i parenti di Michele?
“No, non c'erano neanche loro purtroppo. Non approvano il matrimonio. Ma li capisco, non è facile accettare la nostra unione”.

Lei si chiamava Giovanni. A che età ha capito che non si sentiva maschio ma femmina?
“Da piccolissima. Io non sono diventata transessuale, sono nata così. Sono sempre stata femminile, mi vestivano da maschio ma rubavo a mia sorella i suoi abiti, i suoi fermagli, le bambole, le cose da bambina. Crescendo ho iniziato a capire. E a soffrire”.

Cosa accadeva a scuola?
“Era evidente che non ero un ragazzo come gli altri. Sì, mi prendevano in giro. Ma sono sempre stata molto gentile con tutti, così ho evitato cose peggiori. Poi ho iniziato a ballare. Mio padre non voleva, io scappavo da casa per andare alle lezioni di danza. Ma questa mia passione invece ha messo a tacere le voci”.

Come ballerino cioè lei poteva anche essere un po’ meno maschio?
“Esattamente. A 16 anni mentre andavo ancora a scuola ho aperto la mia prima scuola di danza. Ed è stato subito un successo. Se sei un ballerino, pensa la gente, è naturale che tu sia effeminato...”.

E invece?
“Invece per me era chiaro che la natura mi aveva dato un corpo sbagliato e volevo con tutta me stessa diventare donna. A 12 anni già mi facevo la ceretta perché le mie gambe sembrassero quelle di una ragazza. Poi, piano piano, ho trovato i contatti a Napoli con le associazioni di transessuali e a 18 anni ho iniziato la mia trasformazione. Una gioia e un calvario insieme”.

Un calvario fisico?
“Sì,  la transizione è la  nostra croce. Ho fatto più interventi al seno, alle corde vocali, un’infinità di cure ormonali, operazioni su operazioni. Un dolore da pazzi. Ma oggi sono contenta del mio fisico. Mi vedo bella. Nel 2014 ho anche vinto il concorso di Miss Trans”.

Però non ha ultimato il cambiamento di sesso. Lei insomma è ancora un uomo.
“Soltanto in parte, e non mi piace che si sottolinei proprio questo nel giorno del mio matrimonio. Io sono una ragazza di 29 anni che come migliaia di altre ragazze oggi sposerà il suo uomo. Ma sapete perché mi sono fermata? Non ce la facevo più. Dopo l’operazione alle corde vocali sembrava che non potessi più parlare. Ho avuto paura. Troppo dolore. Ma io sono una donna anche così. E Michele è d’accordo. Del resto ormai lo riconoscono anche i giudici: per poter rettificare il proprio sesso non occorre l’operazione. E la mia causa per ottenere i documenti nuovi è stata velocissima. La giudice mi ha guardato e ha detto: Come potrei rifiutare questa rettifica, davanti a me c’è una donna”.

Insomma una vittoria. Rimarrete a vivere in Campania?
“Sì, poco lontano da Aversa, a Trentola Ducenta. Vi sembrerà strano, ma Michele ed io siamo ben inseriti e accettati anche se il paese è piccolo. Vorremmo aprire un negozio di abbigliamento”.

Si opererà?
“Forse sì, ma non subito. E poi ho un sogno”.

Quale?
“Diventare madre. Ho cresciuto i mie fratellini, amo la famiglia. Con Michele vorremmo adottare. Chissà. Magari con un miracolo della Madonna dell’Arco...”.