Firenze, 22 aprile 2017 - 09:54

Vaccini, assist alla Toscana
dal Consiglio di Stato

Sull’obbligo per nidi e materne i giudici danno ragione al Comune di Trieste: una spinta alla legge della nostra regione. Il sì dovrebbe arrivare entro maggio, per partire con l’obbligo a settembre

di Giulio Gori

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Un assist alla Toscana e alla legge regionale sui vaccini voluta dall’assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi. Arriva dal Consiglio di Stato, che si è pronunciato a favore di una norma del Comune di Trieste sull’obbligo di essere vaccinati per avere accesso ad asili nido e scuole materne. Alcuni genitori avevano presentato ricorso contro la decisione dell’amministrazione comunale, invocando il principio di precauzione, ovvero sostenendo che la scarsa informazione sui vaccini non consente di essere ragionevolmente certi che non comportino rischi. Il Consiglio di Stato, che si è espresso in sede cautelare, ha respinto il ricorso facendo valere il principio che la salute pubblica prevale sulle prerogative dei genitori e facendo anche riferimento ai rischi connessi al calo del tasso di vaccinazione.

Una sentenza che potrebbe avere un valore storico. Perché oltre al diritto degli enti locali, considerato pacifico dai giuristi, di regolare l’accesso agli asili nido, stavolta i giudici autorizzano un Comune a mettere dei criteri anche per l’accesso alle scuole materne. Una bella differenza, se si tiene conto che ai nido è iscritto il 30 per cento dei bambini, mentre alle materne si arriva al 97 per cento.

«Sono molto contenta della decisione del Consiglio di Stato — commenta l’assessore Saccardi — perché conferma la legittimità della mia proposta di legge, che qualcuno aveva messo in discussione». Il riferimento è agli attacchi ripetuti anche da parte di alcuni esponenti del suo partito, il Pd. In Toscana, la legge sull’obbligo di vaccinare i bambini per iscriverli nelle scuole da zero a sei anni era un punto fermo dell’assessore Saccardi, su cui però parte del Pd tentennava proprio a causa dei tanti dubbi giuridici e al rischio di impugnazione della norma da parte dello Stato per la parte sulle materne. Per Saccardi, le materne sono il cardine della legge: vista l’alta percentuale di iscrizioni, imporre l’obbligo vaccinale come criterio di accesso sarebbe l’unico modo per contrastare il calo della copertura vaccinale registrato dal 2010 a oggi, in Toscana come nel resto dell’Italia: «Fare la legge solo per gli asili nido avrebbe solo il valore della testimonianza», ha ripetuto più volte l’assessore.

E anche in commissione sanità del Consiglio regionale, dove la proposta dell’assessore è ora al vaglio, dopo numerose consulenze giuridiche, si è arrivati alla conclusione che il problema materne non sussisterebbe. I dubbi erano nati a causa di due vecchie circolari del ministero dell’Istruzione che parificano la scuola dell’infanzia a quella dell’obbligo, creando un corto circuito tra diritto allo studio e facoltà delle Regioni di imporre dei criteri di accesso. Ma ora i membri Pd della commissione, dopo aver studiato la riforma della Buona Scuola, sono convinti che quelle circolari siano applicabili solo all’ultimo anno della materna, cosa che consentirebbe di regolare invece la prima iscrizione, all’età di tre anni.

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