Riforma vitalizi, chiesti pareri a Lavoro e Ragioneria. Tempi sempre più lunghi

La riforma dei vitalizi, che punta a introdurre il metodo contributivo per il calcolo delle pensioni di parlamentari ed ex parlamentari, rimane all’ordine del giorno di Montecitorio ma i tempi sono destinati ad allungarsi. I dubbi emersi in commissione Bilancio, anche fra i deputati del Pd, hanno messo in moto una complicata macchina di pareri e verifiche che sembra congiurare contro una tempestiva approvazione. Adesso si attende una relazione tecnica dal ministero del Lavoro, dopo la quale sarà la Ragioneria a esprimersi. Infine il pallino tornerà in mano alla commissione Bilancio della Camera che dovrà dare il suo giudizio.

Pareri tecnici
I deputati del Pd in commissione Bilancio (ma pare che la linea sia condivisa da altri gruppi sia di maggioranza che di opposizione) hanno espresso dubbi sulla costituzione di un fondo dove la Camera dovrà versare i contributi necessari a pagare le pensioni secondo il metodo indicato dal Ddl Richetti. In particolare, si fa notare che la Camera non ha mai versato nulla e quindi ciò comporterà delle spese. Un ragionamento che - sempre secondo i deputati dem - porterebbe a rivedere il calcolo dei risparmi attribuiti alla riforma (si era parlato di 76 milioni di euro).

Il balletto dei ministeri
I dubbi sollevati hanno portato dunque alla richiesta di una relazione tecnica al ministero dell’Economia già due settimane fa. Ma il viceministro dell’Economia Enrico Morando ha informato la commissione che, trattandosi di materia previdenziale, il ministero titolato a esprimersi - almeno in prima battuta - è quello del Lavoro. Dopo di che, anche la Ragioneria dello Stato dirà la sua per quel che concerne eventuali coperture di spesa e risparmi. Il giro tra ministeri ovviamente richiederà un nuovo allungamento dei tempi. Intanto chi osteggia la riforma ringrazia.