Economia

Ryanair punisce Trapani, ora le Isole hanno paura dei tagli

La compagnia "azzera" i voli nella provincia siciliana dopo le cancellazioni ad Alghero dei giorni scorsi. Prime aperture del gruppo irlandese ai dipendenti di cabina che si stanno organizzando in tutta Europa. E arrivano anche le prime ammissioni di O'Leary: "I piloti? Entro maggio ne assumeremo 650" ma ne sono andati via 260. Problemi intanto ai check-in di mezzo mondo per un guasto ai sistemi

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ROMA - E adesso sono le Isole italiane a temere il lungo e rigido inverno dei voli di Ryanair. Dopo il secondo annuncio di tagli alle rotte (sono 34, un terzo in Italia) arrivato come un fulmine a ciel sereno ieri, i residenti e gli Enti Locali lanciano l'allarme sulla riduzione improvvisa di collegamenti. Nei giorni scorsi era stato il presidente della Puglia a prendere di petto Michael O'Leary e soci per l'annullamento di alcune rotte. E pochi giorni fa lo scalo di Alghero era stato colpito dalla prima ondata di cancellazioni.
 
Ora tocca alla Sicilia. Nel mirino Palermo (via il collegamento con Bucarest) e Trapani, in particolare, che vede l'annullamento di diversi voli internazionali: Baden Baden, Francoforte (HHN) e Cracovia. Ma quello che preoccupa maggiormente gli isolani è l'azzeramento di quelli nazionali che lasciano col fiato sospeso i residenti: stop annunciati delle tratte verso Genova, Parma, Trieste ma soprattutto quella più importante verso Roma Fiumicino.
 
"E' un danno immenso per il turismo e per tutta l'economia del nostro territorio, oltre che per le migliaia di trapanesi che normalmente utilizzano l'aereo per lavoro o studio. Questa è una ulteriore beffa per il territorio trapanese e per questo motivo ho chiesto che venga innanzitutto quantificato il danno erariale arrecato dalla cancellazione dei voli nello scalo aeroportuale" dice Vincenzo Maurizio Santangelo, del M5S. "Tutto questo denota la mancanza di rispetto nei confronti del territorio, dei passeggeri, per non parlare del rispetto nei confronti dei contratti stipulati con Airgest e con i comuni per il co-marketing - aggiunge il pentastellato - Adesso chi di dovere si assuma la responsabilità a qualsiasi livello e grado, Airgest inclusa, per non parlare della stessa Regione siciliana socio di maggioranza. Quel che sta accadendo con Ryanair e all'aeroporto di Trapani-Birgi è assurdo".
 
"Ciò che sta accadendo all'aeroporto di Trapani è molto grave non solo dal punto di vista dei collegamenti e dello sviluppo economico legato ai flussi turistici, ma anche perché lo scalo dà lavoro a circa mille persone tra servizi diretti e indiretti. Non possiamo permettere che si facciano passi indietro sul futuro del nostro territorio" aggiunge la senatrice del Pd, Pamela Orrù per la stagione invernale che termina a marzo 2018 e che provocherà la sospensione di 34 rotte.
 
Dietro le quinte però si stanno muovendo gli ambasciatori della compagnia irlandese che ufficialmente non ammettono incontri con il personale "organizzato" ma in realtà  sono pronti a incontrare i piloti nei prossimi giorni per ammansirli.  Intanto in Italia le organizzazioni sindacali si stanno organizzando per unire i dipendenti della compagnia e accoglierli nelle proprie organizzazioni. Uno scenario all'interno del quale si inserisce Norwegian Air, il vettore low cost di lungo raggio che ha siglato nei giorni scorsi i contratti di lavoro "veri" con i sindacati che "lodano" l'impegno del vettore norvegese nel campo dei diritti di chi lavora sugli aerei.

Da Dublino intanto escono i primi numeri del grande esodo di piloti. Non sarebbero 700 ma non meno di 260 i comandanti e primi ufficiali che hanno voltato le spalle a O'Leary per andare in altre compagnie concorrenti che offrono più dei 120mila o 180mila euro lordi annui. Questo per ammissione dello stesso gruppo irlandese che parla di prossime assunzioni per 650 piloti. Nel frattempo si muove l'agenzia per l'aviazione civile della Gran Bretagna (Caa) e (prima in Europa) pressa il vettore minacciando pesanti contenziosi legali per la scarsità di informazioni ai passeggeri. E la banca Hsbc riduce ancora il target del titolo Ryanair abbassandolo da 16 a 15 euro. 

Infine va registrato il caos che sta colpendo decine di aeroporti di tutto il mondo, per un guasto al sistema Amadeus Altea, che gestisce i check-in di 125 compagnie aeree. Lunghe code ai banchi di accettazione di aeroporti tra cui Gatwick a Londra, Charles de Gaulle a Parigi, Francoforte, Washington DC, Baltimora, Melbourne, Seul, Tokyo, Singapore, Johannesburg e Zurigo. Secondo l'azienda che gestisce il sistema, si è trattato di un problema alla rete in via di graduale soluzione. Gli scali di Parigi, Zurigo e Francoforte hanno fatto sapere di aver già superato il problema.