Milano

Appalti, arrestato sindaco Pd di Lodi: "Pilotò bando delle piscine comunali per avere consenso politico"

Il sindaco di Lodi, Simone Uggetti (fotogramma)
Simone Uggetti ha preso il posto di Lorenzo Guerini come sindaco dopo essere stato per due volte suo assessore. Il vicesegretario del Pd: "E' persona corretta". Gli investigatori: "Gara cucita addosso alla Sporting Lodi". La denuncia di una funzionaria del Comune: "Subìto pressioni". La difesa: "Agito per il bene della città"
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Il sindaco di Lodi, Simone Uggetti (Pd), è stato arrestato dal Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza per turbativa d'asta. E' accusato di aver favorito, facendo confezionare "un bando su misura", la società Sporting Lodi nella gestione delle piscine comunali scoperte della città. Insieme a lui è stato arrestato anche l'avvocato Cristiano Marini, consulente della Sporting. L'accusa che viene mossa loro è turbata libertà degli incanti: avrebbero "alterato il libero svolgimento della gara" attraverso "il confezionamento del bando con l'espresso riconoscimento di punteggi che potessero in concreto favorire la Sporting Lodi SSD e garantirle il buon esito dell'appalto". La finalità: "ottenere vantaggi per sé in termini di consenso politico elettorale e per la società aggiudicataria". Uggetti si difende affidando al legale la sua reazione dopo l'arresto: "Ho agito per il bene della città - ha detto - come ho sempre fatto". Severo, invece, il giudizio che il gip di Lodi Isabella Ciriaco esprime su di lui nell'ordinanza di custodia. Uggetti viene descritto come "un soggetto autoritario che riesce a imporsi" ed è in grado "di intimidire i testimoni". Non solo: "Il ruolo pubblico - prosegue - gli ha consentito di intessere rapporti privilegiati con vertici politici e anche delle forze dell'ordine". E ancora: "Ha tradito l'alta funzione e l'incarico attribuitogli dai cittadini gestendo la cosa pubblica in maniera arbitraria e prepotente".
 

Arrestato il sindaco di Lodi, la pm: "Per lui ritorno economico e politico"

"Il movente? Ottenere consenso politico". Il sindaco puntava a "controllare direttamente ed esclusivamente" la gestione delle piscine comunali, ottenendo così "evidenti risvolti politici economici". Secondo la pubblica accusa, "il movente della condotta tenuta dagli indagati sarebbe da individuare (...) nell'esigenza di controllare direttamente ed esclusivamente la gestione comunale degli impianti natatori". Così facendo il sindaco avrebbe ricavato "vantaggi per sé in termini di consenso politico elettorale e per la società aggiudicataria" e sarebbe divenuto "il gestore, in condizioni monopolistiche, di tutti gli impianti natatori comunali, acquisiti sostanzialmente senza alcuna concorrenza, con minimo dispendio economico e conseguenti evidenti risvolti positivi economici (negli anni precedenti gli impianti hanno fruttato nel periodo estivo oltre 100mila euro di utile)". "Inquinava le prove". Uggetti e Marini avrebbero "tentato, in alcuni casi anche con successo, di occultare prove indispensabili per la ricostruzione dei fatti". Come? Ad esempio, spiegano i pm, "attraverso la formattazione di alcuni computer" sia di loro proprietà sia del Comune. Per quanto riguarda la Sporting - spiegano i pm Laura Siano e Sara Mantovani - si trattava di una società di facciata che aveva dietro di sé la Wasken Boys, società più nota che i due indagati avrebbero preferito non comparisse nella vicenda "in quanto più nota al pubblico e quindi suscettibile di attirare maggiori critiche e controlli". Oltre ad essere accusato di "inquinamento di prove", il sindaco ha incontrato il colonnello Benassi, comandante provinciale della Finanza (debitamente registrato), "finalizzato certamente a carpire - sono le parole del gip - informazioni sulle indagini in corso". Ma anche "a screditare il possibile concorrente escluso che sapeva essere un suo possibile denunciante".

Lodi, le piscine del sindaco Uggetti

L'inchiesta. L'indagine parte quando, a metà marzo, una dipendente - Caterina Uggé - si rivolge alla Guardia di Finanza e presenta un esposto sull'appalto. La donna si rifiuta, già da gennaio, di seguire le indicazioni del sindaco per realizzare un bando su misura per la Sporting Lodi, e viene emarginata in Comune. Sarà un altro dipendente dell'amministrazione a scrivere il capitolato. Inoltre, il 29 febbraio scorso, si legge nell'ordinanza, "una volta entrata nell'ufficio del sindaco, la Uggè si trova di fronte ad una situazione davvero grave, prima che imbarazzante per la donna: il sindaco Uggetti si trovava in compagnia dell'avvocato Mariani. I due, insieme, stavano esaminando e correggendo la bozza del bando di gara che lei stessa aveva trasmesso giorni prima a Uggetti". Situazione che "spiazza e infastidisce" la dipendente comunale, che decide così di presentare un esposto alla guardia di finanza. Dal momento in cui arriva la denuncia, gli investigatori seguono in diretta, con intercettazioni telefoniche e ambientali, l'iter dell'appalto. La Finanza segue tutte le trattative tra Uggetti e Marini, i loro incontri, le riunioni in Comune, gli scambi di mail.  E gli investigatori si accorgono che gli arrestati cercano anche di cancellare tutte le tracce informatiche delle loro comunicazioni, utilizzando un tecnico comunale.  Ed è per questo - per il rischio di inquinamento delle prove, oltre che per quello di reiterazione del reato - che la procura chiede e ottiene la misura cautelare. Alla fine il sindaco ottiene il suo obiettivo. Col bando preconfenzionato per la Sporting Lodi, partecipa alla gara solo un'altra società. La base d'asta, di 5000 euro, si alza di pochissimo, solo fino a 7500, per un appalto che garantisce ricavi anni da circa 300 mila euro.

Le intecettazioni. "E se formattiamo?". E' il 6 aprile 2016 e iniziano a circolare, anche sulla stampa, voci su una possibile indagine in merito alla gara d'appalto. Il sindaco propone all'avvocato Marini di formattare il computer che, secondo la Procura, conterrebbe le prove della turbativa d'asta. Marini risponde con una battuta : "Se formattiamo tutto il computer (sorride)...Mi sparo in testa". "No, estrai tutti i documenti e formatti", ribatte il primo cittadino. Secondo il gip, "davvero nessun dubbio può sussistere in merito alla colpevolezza degli indagati dell'illiceità dell'attività compiuta come comprovato dalle numerose conversazioni che documentano il timore di Uggetti e Marini che il bando emanato potesse essere oggetto di indagini di polizia giudiziaria, alla luce degli esposti intervenuti e dal clamore mediatico dato al bando dai soggetti rimasti di fatto e sostanzialmente esclusi dello stesso". "No, vabbè siamo stati disattenti", dice Marini in un altro passaggio dell'intercettazione e Uggetti: "Sì, sono stato un coglione io e che soprattutto all'inizio quando non so cioè...ho troppe cose...".

Guerini: "Uggetti persona corretta e limpida". Subito dopo l'ordinanza di custodia cautelare, Uggetti, successore del conterraneo Lorenzo Guerini (è stato anche per due volte suo assessore quando Guerini era sindaco di Lodi) è stato sospeso dalla carica. "Le funzioni di rappresentanza e di coordinamento dell'amministrazione - si sottolinea in una nota ufficiale del Comune - vengono pertanto assunte dal vice sindaco, Simonetta Pozzoli". Uggetti è stato assessore all'Ambiente e Mobilità durante i due mandati di Guerini sindaco, dal 2005 al 2012. "Ho conosciuto in questi anni Simone Uggetti come amministratore competente e accorto e come persona più che corretta e limpida - è il commento di Guerini - Detto questo, piena e totale fiducia nel lavoro dei magistrati, confidando che si faccia chiarezza con la massima rapidità".

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Una vita nel Pd. Uggetti, 39 anni, nativo di Sant'Angelo Lodigiano (Lodi), è stato il naturale erede di Guerini. Politicamente schierato con l'ala sinistra del Pd, aveva fatto tutta la carriera interna al partito, prima come segretario giovanile, poi all'interno di Pds, Ds e, infine, Pd. Quindi consigliere comunale e poi assessore con Guerini. Pur essendo schierato con l'ala bersaniana, Uggetti ha sempre incassato il sostegno del renziano Guerini, anche nelle elezioni amministrative. E, infatti, il 10 giugno 2013, viene eletto sindaco: al ballottaggio ottiene il 53,62% dei voti, entrando formalmente in carica dal giorno successivo.

Le reazioni. Immediati i commenti politici all'ennesimo scandalo nel Pd, dopo il caso Campania e quello di Siracusa. I commenti dei grillini partono a raffica, da Beppe Grillo ("Anche oggi un sindaco #arrestatopd) a Gianmarco Corbetta, capogruppo M5S Lombardia ("Gli amministratori locali del Pd sono una sciagura per i Comuni italiani") fino a Gianluca Corrado, candidato sindaco a Milano: "Chi sarà il prossimo? Com'è possibile che questi casi coinvolgano sempre esponenti del partito di Renzi?". Risponde ai grillini il segretario del Pd lombardo, Alessandro Alfieri: "Respingiamo le illazioni populiste e giustizialiste dei Cinquestelle - commenta - L'inchiesta ci ha colti di sorpresa. Confidiamo si arrivi il prima possibile ad accertare la verità". Caustico anche Salvini, segretario Lega Nord, con un post su Fb: "Dopo il presidente del Pd della Campania indagato, dopo il consigliere comunale del Pd di Siracusa arrestato, oggi è il turno del sindaco del Pd di Lodi. Forse nel Pd di Renzi c'e' qualche problema di onestà? La prossima riunione la terrano a San Vittore o a Rebibbia?".


@sanderic
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