Cronaca

Violenza di genere, l'appello delle donne per le donne: "Il 30 settembre tutte in piazza per la nostra libertà"

La mobilitazione, che sarà a livello nazionale, è stata promossa da Susanna Camusso e dalla Cgil. Tra le firmatarie Giusi Nicolini, Loredana Lipperini, Angela Finocchiaro e Geppi Cucciari

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ROMA - "Riprendiamoci la libertà". È l'appello lanciato da Susanna Camusso e dalla Cgil alle donne italiane, un invito a scendere in piazza il 30 settembre per manifestare contro la violenza sulle donne, la depenalizzazione dello stalking e contro la narrativa usata dai media per raccontare i casi di stupri e di omicidio. L'iniziativa è stata già abbracciata da donne del mondo dello spettacolo, della politica, del giornalismo e della ricerca come Giusi Nicolini, Geppi Cucciari, Loredana Lipperini, Angela Finocchiaro, Luciana Castellina.

Il nodo della questione. Quella proposta è una mobilitazione nazionale. Il titolo scelto per l'appello è "Avete tolto senso alle parole". Uno scritto realizzato per chiedere agli uomini, alla politica, ai media, alla magistratura, alle forze dell'ordine e al mondo della scuola un cambio di rotta nei comportamenti, nel linguaggio, nella cultura e nell'assunzione delle responsabilità. Per ognuno è presentata una richiesta specifica:
  • "La convenzione di Istanbul è citata, ma non applicata, farlo",
  • "La depenalizzazione dello stalking, va cancellata - ora!"
  • "La cultura del rispetto si costruisce a partire dalla scuola, dal senso delle parole, si chiama educazione!",
  • "Agli operatori della comunicazione tutt*, chiediamo che ci si interroghi e si decida sul senso dell'informazione, sul peso delle parole ed esigiamo la condanna di chi si bea della cronaca morbosa",
  • "Ancora una volta risorse e mezzi per i centri antiviolenza, case sicure, e norme certe per l'inserimento al lavoro",
  • "Vogliamo che venga diffuso e potenziato il servizio di pubblica utilità telefonico contro la violenza sessuale e di genere, adesso","
  • "Alla magistratura e alle forze dell'ordine, che venga prima la parola della donna in pericolo, della donna abusata, che non si sottovaluti, che non si rinvii, che si dia certezza e rapidità nelle risposte e nella protezione".
Il peso delle parole. L'appello giunge dopo l'ultima ondata di violenza che ha visto come sfortunate vittime donne di ogni età e regione come Nicolina Pacini e Noemi Durini, o le donne stuprate a Rimini e Firenze. Tra gli obiettivi anche quello di aiutare a ristabilire il corretto senso e peso dato alle parole, perché queste "sono armi, sono pesanti, lasciano tracce profonde ed indelebili. Le parole determinano l'humus in cui si coltiva la "legittimità" della violenza, la giustificazione dell'inversione da vittima a colpevole".

"Reagiamo all'insopportabile oppressione del giudizio su come ci vestiamo o ci divertiamo - continua l'appello- Ci vogliamo riprendere il giorno e la notte, perché non c'è un "mostro" o “un malato” in agguato, ma solo chi vuole il possesso del nostro corpo, della nostra mente, della nostra libertà. Non ci sono mostri o malati, ma solo il rifiuto di interrogarsi, il chiamarsi fuori che alla fine motiva e perpetua la violenza. L'appello è aperto a tutte coloro che vorranno aderire. È fondamentale che il fronte di coloro che vogliono rompere il silenzio cresca ancora". Nei prossimi giorni verranno rese note le modalità delle mobilitazioni territoriali del 30 settembre".
 
Le prime donne firmatarie. Elisabetta Addis (economista), Roberta Agostini (parlamentare), Antonella Bellutti (olimpionica ciclismo), Sandra Bonzi (scrittrice), Luciana Castellina (politica e giornalista), Gabriella Carnieri Moscatelli (Telefono Rosa), Francesca Chiavacci (Arci), Franca Cipriani (consigliera nazionale di parità), Daria Colombo (delegata PO Comune Milano), Geppi Cucciari, attrice, Lella Costa (attrice), Alessandra Kustermann (ginecologa), Maria Rosa Cutrufelli (scrittrice), Diana De Marchi Commissione PO Milano, Loredana De Petris (politica), Alessandra Faiella attrice, Angela Finocchiaro (attrice), Francesca Fornario (giornalista), Maria Grazia Giannichedda (Fondazione Basaglia), Marisa Guarneri (Cadmi centro donne maltrattate di Milano), Cecilia Guerra (parlamentare), Anna Guri (docente Scuola di Teatro Paolo Grassi), Francesca Koch (Casa internazionale delle Donne), Simona Lanzoni (Pangea), Loredana Lipperini (giornalista e scrittrice), Maura Misiti (ricercatrice Cnr), Rossella Muroni (Legambiente), Bianca Nappi (attrice), Giusi Nicolini (dirigente politica), Cristina Obber (giornalista e scrittrice), Ottavia Piccolo (attrice), Bianca Pomeranzi (esperta CEDAW), Daniela Preziosi (giornalista), Norma Rangeri (giornalista), Rebel Network, Rosa Rinaldi (dirigente politica), Chiara Saraceno (sociologa), Linda Laura Sabbadini (statistica), Assunta Sarlo (giornalista), Stefania Spanò - Anarkikka (vignettista), Monica Stambrini (regista), Paola Tavella (giornalista e scrittrice), Vittoria Tola (UDI), Livia Turco (Fondazione Nilde Iotti), Chiara Valentini (giornalista e scrittrice), Elisabetta Vergani (attrice)