Milano, 20 giugno 2017 - 23:34

Book Pride respinge Tempo di Libri
No alla fusione. Scoppia il nodo date

L’assemblea di Odei (editori indipendenti) boccia la proposta dell’Aie di fissare le due manifestazioni nella stessa data e nello stesso luogo. Nel 2018 la fiera milanese dovrebbe svolgersi dall’8 all’11 marzo e spostarsi da Rho a Fiera Milano City

Uno stand della Fiera di Rho (Milano) durante la prima edizione di Tempo di Libri lo scorso aprile (Foto Ansa) Uno stand della Fiera di Rho (Milano) durante la prima edizione di Tempo di Libri lo scorso aprile (Foto Ansa)
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Porta in faccia per Tempo di Libri. La manifestazione milanese voluta dall’Associazione italiana editori (Aie) — che in questi mesi sta cercando la sua strada dopo una prima edizione al di sotto delle aspettative e il successo del Salone di Torino — riceve un primo secco «no» al suo tentativo di ripartire. Ieri sera il consiglio direttivo dell’Osservatorio degli editori indipendenti (Odei) ha diffuso infatti un assai netto e sintetico comunicato in cui afferma di respingere «all’unanimità la proposta ricevuta il 19 giugno dall’Aie e dalla Fabbrica del Libro (la società costituita dalla stessa Aie e Fiera Milano per organizzare la nuova rassegna milanese, ndr) di portare Book Pride, la fiera dell’editoria indipendente di Milano, all’interno di Tempo di Libri, la cui nuova edizione è stata fissata dall’8 all’11 marzo 2018».

Gino Iacobelli, presidente di Odei
Gino Iacobelli, presidente di Odei

«L’assemblea dell’Odei — si legge ancora nella nota — sottolinea come la fusione con Tempo di Libri farebbe venir meno le stesse ragioni fondative di Book Pride, nato come un appuntamento capace di assicurare visibilità al lavoro dell’editoria indipendente». Odei, quindi «conferma che la quarta edizione di Book Pride si terrà regolarmente nelle date già fissate, e annunciate da mesi, del 23-25 marzo 2018 negli spazi di Base Milano. E si rammarica che sia stato fissato, nella stessa città, un appuntamento fieristico legato ai libri solo due settimane prima».

«Lunedì — ricostruisce Gino Iacobelli, presidente di Odei — abbiamo partecipato a un incontro con i vertici di Tempo di Libri, con il neopresidente di Aie Ricardo Franco Levi, con la presidente della Fabbrica del Libro Renata Gorgani e con l’amministratore delegato Solly Cohen. Ci è stato detto che avremmo ricevuto una proposta di collaborazione e invece ci hanno chiesto di inglobare Book Pride dentro Tempo di Libri. Avremmo mantenuto il nostro marchio ma l’idea era comunque di fare un’unica fiera nello stesso luogo, al Portello a Milano, e nelle stesse date».

Renata Gorgani, presidente della Fabbrica del Libro
Renata Gorgani, presidente della Fabbrica del Libro

Oltre alla porta in faccia di Odei, la notizia è che sono finalmente saltate fuori le tanto discusse date di Tempo di Libri 2018. Il Salone di Torino, infatti, dopo l’edizione dei record, resta saldo su maggio (dal 10 al 14) e per la fiera milanese è assolutamente da non ripetere l’infelice esperienza dello scorso anno, quando, fissata la manifestazione nel weekend tra Pasqua e il 25 aprile, Milano risultò deserta. L’ipotesi poteva essere spostarsi in autunno con, o in staffetta con, BookCity oppure restare nella prima metà dell’anno, ma allontanandosi da Torino. Ecco quindi che la scelta sarebbe caduta su marzo. Emerge anche il luogo. I visitatori di Tempo di Libri avevano lamentato la lontananza dei padiglioni di Rho dal cuore di Milano. Più comoda (e più costosa) è Fiera Milano City, nella più centrale zona del Portello, che sarebbe quindi la nuova sede.

Renata Gorgani non può confermare finché non sarà eletto ufficialmente, il 28 giugno, il presidente dell’Aie Levi e non entreranno in carica con lui i nuovi organi dell’Associazione. «Sono molto stupita — commenta — dal comunicato di Odei. Abbiamo incontrato il presidente e i soci ma non c’era l’intenzione di fondere Book Pride con Tempo di Libri. La proposta era di fare le due fiere in date contemporanee e nello stesso luogo, riconoscendo comunque l’indipendenza di Odei e lasciando agli editori la libertà di scegliere a quale dei due marchi afferire». Gorgani si dice sorpresa dalla durezza di Odei: «È stato un colloquio interlocutorio e non definitivo — spiega — come altri che stiamo avendo. La protesta è prematura. Il nostro pensiero non è mai stato inglobarli. Io stessa con la mia casa editrice, il Castoro, partecipo a Book Pride».

«La proposta è politicamente inaccettabile, visto che la nostra fiera celebra proprio l’orgoglio degli indipendenti», ritiene però Iacobelli, secondo il quale ci sarebbero anche «dettagli tecnici» poco conciliabili. Un esempio: «L’ingresso per noi dovrebbe essere gratuito mentre non la pensa così Tempo di Libri».

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