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L'addio di Debora Serracchiani, non correrà per le regionali. Bolzonello: "Metto a disposizione la mia candidatura"

L'annuncio della governatrice del Friuli Venezia Giulia durante l'assemblea del partito. Serracchiani ha risposto punto per punto alle critiche mosse dall'opposizione durante il suo mandato. Anche Iacop non si candiderà per le prossime regionali

5 minuti di lettura

LA GIORNATA IN BREVE

  • Debora Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia, ha annunciato che non si candiderà alle prossime regionali. La governatrice si mette a dispozione per le elezioni politiche. 
  • Durante l'assemblea del Pd regionale, Serracchiani ha risposto punto per punto alle critiche mosse durante il suo mandato dall'opposizione.
  • La presidente ha altresì annunciato che il candidato del Pd verrà scelto con le primarie.
  • Sergio Bolzonello, vice presidente del Fvg, mette a disposizione la sua candidatura. 
  • Franco Iacop, presidente del Consiglio regionale,invece dichiara di non voler correre per le regionali: si candiderà per le politiche.
  • Diverse le reazioni da parte dell'opposizione, critica verso l'operato della giunta Pd 

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UDINE. Debora Serracchiani non intende ricandidarsi alla presidenza della Regione e si mette a disposizione per le prossime politiche. Lo ha annunciato la governatrice della Regione Friuli Venezia Giulia e componente della segreteria nazionale del Partito Democratico, intervenendo all'assemblea regionale del partito, a Udine.

Serracchiani ha anche sottolineato che «il Friuli Venezia Giulia si è giovato del doppio ruolo, altrimenti non avrebbe avuto lo stesso peso a livello nazionale». 

L'annuncio è stato accolto da un lungo applauso al quale è seguita una standing ovation. Tutti i partecipanti all'assemblea si sono alzati in piedi in segno di saluto per la presidente della Regione, che resterà in carica fino alle prossime elezioni locali. Poi c'è stato l'abbraccio con il presidente dell'assemblea, Salvatore Spitaleri, e con la segretaria regionale del partito, Antonella Grim. Sul volto della governatrice è apparsa qualche lacrima di commozione.

Debora Serracchini non si candiderà per le regionali: "Ho lavorato tanto con impegno e dedizione"



L'ADDIO DI DEBORA SERRACCHIANI

«Ho amministrato in nome degli ideali che nel 2009 mi hanno spinto a prendere la parola, che oggi ancora mi muovono e per i quali voglio combattere, in coerenza con la mia storia personale e politica», ha spiegato Debora Serracchiani, annunciando: «Il mandato che ho svolto con passione, coraggio, determinazione, è giunto al termine», «non è una scelta facile, per i mille tenaci legami che mi stringono a questa terra e a tutta la nostra gente, per il debito di riconoscenza che non smetterò mai di pagare per aver avuto l'onore di essere presidente di una regione meravigliosa».

Ma ora, ha detto «deve aprirsi una fase nuova, cui sicuramente vorrò dare un contributo da dove ho iniziato la mia esperienza, cioè la dimensione nazionale».

«Abbiamo visto in questi 5 anni - ha continuato - come interlocutori attenti a livello di Governo e Parlamento ci hanno consentito di ottenere obiettivi insperati. Questa sinergia va presidiata e rinnovata nella prossima legislatura. Io non lascio la Regione ma anzi, voglio continuare a essere al suo servizio. Da domani, pienamente fino alla fine del mio mandato di presidente, e poi, con la condivisione del partito e il consenso degli elettori, in altri ruoli di responsabilità - ha concluso la presidente - candidandomi in Friuli Venezia Giulia».

PRIMARIE E ALLEANZE

La scelta del candidato, secondo quanto riferisce la governatrice uscente, passerà attraverso le primarie. In assemblea, infatti, verrà approvato il regolamento per le primarie.

«Quando fai le riforme perdi consenso, quando cerchi di mettere in moto interi settori della società dando uno scossone, dai fastidio. Noi lo abbiamo fatto a livello nazionale e regionale. Oggi il clima interno ed esterno al partito è decisamente migliore di quello delle passate elezioni regionali, quindi guardiamo con ottimismo alle prossime sfide. Dobbiamo essere orgogliosi di quanto fatto. Oggi Sergio Bolzonello si è messo a disposizione e credo che questa disponibilità vada accolta». Lo ha detto durante l'Assemblea il capogruppo alla Camera Ettore Rosato, prendendo la parola.

Altro tema importante di cui Serracchiani ha parlato è quello delle alleanze: "Aprire a sinistra è importantissimo, abbiamo governato questa regione con una maggioranza larga - ha spiegato Serracchiani - Credo che troveremo spunti programmatici comuni con la sinistra e con tutti coloro che reputano positivo il lavoro fatto in questi anni".  

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La governatrice ha risposto punto per punto alle critiche mosse alle scelte operate durante il suo mandato. "Si diceva che la nostra sanità andava benissimo, che la riforma non serviva eppure facendola ci siamo resi conto che c'erano tante lacune - ha spiegato la presidente, -  Chi era contrario alle Uti adesso ci propone di aggregare ancora di più e portarle da 18 a 5". 

"Dall'opposizione mi aspetto qualunque commento: ma io credo di aver lavorato tanto con impegno e dedizione. E questo è sotto gli occhi di tutti", ha continuato Serracchiani. 

Serracchiani governatore del Fvg

BOLZONELLO: "METTO A DISPOSIZIONE LA MIA CANDIDATURA"

«Sono a disposizione, ma non ci sono percorsi semplici, né scorciatoie, occorre fare percorsi chiari, trasparenti e condivisi». Lo ha dichiarato Sergio Bolzonello, vicepresidente della Regione.

«Metto a disposizione la mia candidatura - ha aggiunto - poi sarà il mondo del Pd a valutare se questa candidatura è in grado di garantire l'unità di una coalizione e soprattutto di dare risposte ai bisogni dei cittadini». Bolzonello ha confermato di essere in procinto di dare il via alla raccolta delle firme a sostegno della sua candidatura, «raccolta in cui, però, ho chiesto al partito di accompagnarmi». In vista dell'unità del centrosinistra, «le porte sono aperte», ha aggiunto, anche ad Art. 1 e Mdp. Su eventuali competitor in campo, Bolzonello ha affermato «non so se ci saranno, ma ovviamente penso che chiunque voglia mettersi in gioco per dare un contributo abbia il diritto di farlo».

Il vicepresidente, poi, ha detto di essere lusingato che Serracchiani abbia detto di considerarlo un «successore naturale» alla presidenza. «Mi fa piacere perché abbiamo condiviso non solo questi cinque anni di legislatura, ma anche la campagna elettorale con la quale abbiamo vinto il governo della Regione». «Per tutti noi - ha aggiunto - oggi inizia un percorso significativo, che dobbiamo compiere insieme, se non faremo così non andremo molto lontano. Serve unità di programmi e di valori. Serve un nuovo modello sociale, che parta da scuola e lavoro, da declinare assieme. È necessario - ha concluso - un progetto aggregante basato su valori condivisi».

IACOP: "NON MI CANDIDO, NON CORRERO' PER LE PRIMARIE"

Al momento non sono candidato e non mi presenterò alle primarie, che secondo me non sono lo strumento adeguato». Lo ha detto Franco Iacop, presidente del Consiglio regionale.

«Anche io ho confermato la mia disponibilità verso il partito - ha precisato - ma solo se il Pd dovesse valutare che chi si candida non è in grado di assicurare un'ampia coalizione». Iacop, nei giorni scorsi dato per possibile candidato con il sostegno dell'ala "orlandiana" del Pd, ha definito «liberatorio» l'applauso che ha salutato l'annuncio della presidente Serracchiani di non volersi ricandidare nel 2018. «Liberatorio - ha detto - perché da questo momento è il partito che si assume una responsabilità forte, che lo vede obbligato a dare continuità al governo della Regione con una nuova maggioranza. In ogni caso - ha ribadito Iacop - non correrò alle primarie sfidando altri candidati alla presidenza della Regione».

LE REAZIONI DELL'OPPOSIZIONE

«Siamo stati facili profeti: Serracchiani ha usato la Regione come trampolino di lancio verso Roma. Veramente qualcuno ha il coraggio di fingere di essere sorpreso?». Così Renzo Tondo, presidente Autonomia Responsabile in Consiglio regionale, commenta la «notizia più scontata, ovvia e inevitabile della legislatura.

«Cosa ci lascia in eredità la presidente Serracchiani? Una sanità precipitata nel caos e un mostro normativo sugli enti locali, che ha disorientato gli amministratori e paralizzato attività e progettualità».

Secondo Tondo, «dopo cinque anni di ricatti e minacce, Serracchiani saluta tutti e se ne va. Non la rimpiangeremo, naturalmente. Piuttosto, è urgente rasserenare il clima generale e riportare il Friuli Venezia Giulia sul binario della crescita e dello sviluppo. Soprattutto, è ora di ridare la guida della Regione a chi conosce questa terra, crede nelle sue possibilità e vuole lavorare per il bene dei residenti del Friuli Venezia Giulia».

«Nessuna grande sinfonia, solo una fuga». È il commento del senatore Lodovico Sonego (Mdp). «Sceglie Roma e scappa innanzi al giudizio degli elettori che sarebbe impietoso - prosegue Sonego - Quando si candidò alla Regione promise una grande sinfonia. I più avvertiti sapevano già che sarebbe stata solo una bagatella. Nessuno poteva immaginare una fuga».

«Si corona finalmente il sogno di Debora Serracchiani: tornare a Roma e avere un posto in Parlamento». Lo dichiara Sandra Savino, parlamentare e coordinatrice regionale di Forza Italia FVG.

«L'avesse fatto subito, cinque anni fa - sostiene - sarebbe stato meglio per tutti: per lei, che non sarebbe stata costretta a rimanere su un territorio che non ha mai sentito suo e che ha sempre visto come cavia per sperimentare le proprie pessime riforme; per i sindaci e i cittadini, che non si sarebbero visti retrocessi a ultima ruota del carro; per la sanità, che non sarebbe oggi al penultimo posto nel Paese per efficienza; per l'immagina della Regione nel suo complesso, costretta oggi a vedere il proprio modello, costruito in decenni di lavoro e determinazione, letteralmente raso al suolo»

«In bocca al lupo a Serracchiani per il suo futuro e soprattutto ai cittadini del Friuli Venezia Giulia, affinché possano finalmente essere governati da persone capaci di rispondere alle loro esigenze.» Lo dichiara il capogruppo alla Camera e segretario della Lega Fvg Massimiliano Fedriga.

«Cinque anni segnati dall'incapacità di dialogo con i cittadini e da riforme sbagliate sono serviti ad aprire gli occhi a Debora Serracchiani. La sua decisione di non ripresentarsi alle prossime elezioni regionali suona così non tanto come una resa personale, quanto come un riconoscimento del fallimento del Partito Democratico che, nell'arco della consiliatura, è più volte riuscito a tradire le aspettative dei cittadini.»

«A Serracchiani auguro pertanto la miglior fortuna per il proprio futuro politico e personale - conclude Fedriga -, sperando che la stessa sorte, dopo questo lustro di lacrime e sangue, sia riservata anche al Friuli Venezia Giulia.»

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