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Viterbo - Cesare Ranucci Rascel, figlio dell'artista Renato, ricorda Natili, amico di famiglia e suo padrino di battesimo - I funerali del pilota oggi alle 15 in duomo

“Addio zio Massimo, ti sei occupato di me come un secondo padre…”

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Il battesimo di Cesare Ranucci Rascel - Da sinistra: Massimo Natili, Renato Rascel e la moglie Giuditta Saltarini

Il battesimo di Cesare Ranucci Rascel – Da sinistra: Massimo Natili, Renato Rascel e la moglie Giuditta Saltarini

Massimo Natili

Massimo Natili

Massimo Natili

Massimo Natili

Simona Natili con il padre Massimo

Simona Natili con il padre Massimo

Il post di Cesare Ranucci Rascel su Massimo Natili condiviso su Facebook

Il post di Cesare Ranucci Rascel su Massimo Natili condiviso su Facebook

Viterbo – “Ti sei occupato di me come un secondo padre”. Cesare Ranucci Rascel, il figlio dell’attore e cantautore Renato, ricorda Massimo Natili, il pilota ronciglionese morto ieri all’ospedale di Belcolle. “Era un pilota di fama internazionale e un imprenditore di altissimo livello. Ma per me era soprattutto zio Massimo”, scrive Cesare Ranucci Rascel su Facebook.

Quella tra Natili e Rascel padre è stata un’amicizia di vecchia data. In tanti, a Viterbo, ancora oggi ricordano gli straordinari spettacoli dell’attore a Villa Immacolata, organizzati negli anni ’70 proprio grazie al pilota viterbese. Rascel, in scena, liberava tutta la sua arte, donandola, gratuitamente, ai malati della casa di cura.

Un’amicizia profonda, quella tra Natili, Renato Rascel e la moglie Giuditta Saltarini. Il pilota è stato anche padrino di battesimo del figlio dell’attore, e Cesare ieri lo ha ricordato così: “Si è occupato di me come un secondo padre – ha scritto su Facebook -. Mi dispiace molto non essergli stato vicino in questi ultimi anni. Ma anche in un momento così triste ha saputo insegnarmi un’ultima, importante, lezione: non procrastinare! Grazie di tutto zio”. Poi la condivisione di una foto che immortala le famiglie Natili e Rascel nel giorno del battesimo, in chiesa. Insieme.

L’addio al pilota oggi pomeriggio. Alle 15, nel duomo di Viterbo. Un’intera città è pronta a salutarlo e a stringersi intorno alla moglie Anna e alle figlie Milena, Sonia e Simona. Sul profilo Facebook di quest’ultima resta ora uno scatto, pubblicato quattro giorni fa, che la ritrae con il padre intenta a baciarla. Sotto la scritta, in rosso, “Noi”. Poi un cuore, pieno d’amore.

Massimo Natili aveva 82 anni, compiuti il 28 luglio scorso. E’ stato un pilota, ma anche un imprenditore. E nel dedicarsi a quest’ultima attività, non perse la passione per le auto: aprì una concessionaria a Viterbo.

Era nato a Ronciglione nel 1935, e le quattro ruote sono state il segno distintivo della sua vita. Natili ha partecipato anche a un mondiale di Formula Uno e ha ottenuto diversi titoli in pista. Ha corso la Mille Miglia, per poi partecipare alle sue “edizioni storiche”, con al fianco personaggi di primo piano del mondo dello spettacolo: da Dalila Di Lazzaro a Simona Ventura, da Anna Falchi a Paola Perego.

Nella sua carriera anche le gare di velocità. Come la 500 Match, vinta nel 1958. Nel 1962 è stato vittima di un grave incidente sul circuito di Monza. E’ stato salvato da un giovane spettatore che lo ha estratto dalla moposto incendiata, trascinandolo poi sull’asfalto per spegnere le fiamme che gli avevano avvolto la tuta.

Nel 1966 corse anche la 24 Ore di Le Mans, ed è stato anche campione nazionale di Rallycross. Ma nella sua lunga carriera c’è pure la Coppa del Cimino, vinta nel 1967 a bordo di una De Santis. Natili è stato per due volte presidente del Coni provinciale di Viterbo.


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20 settembre, 2017

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