giorgio levi

Pressapochismo al potere. Il M5S ricostruisce la lottizzazione Rai

Se li avessi più folti mi metterei le mani nei capelli. Su Il Blog delle Stelle leggo questo titolo: Come funziona il controllo dell’informazione in Italia durante la campagna elettorale.  La firma è generica, vabbè. Nel mirino c’è la lottizzazione Rai. M’intriga, vuoi vedere che hanno ricostruito nei dettagli, con prove e controprove, l’inquinamento dell’Ente di Stato, dove per decine di anni i partiti si sono ritagliati fette di potere? Mica male.

La prima parte del pezzo è una scontata analisi che anche il più idiota osservatore di cose nostrane già conosce: “Basta seguire le orme di Silvio, che quando era presidente del Consiglio ha messo uomini di propria fiducia nei tg e nelle reti, uomini che adesso sono rimasti in Rai. Li trovi al Tg1, così come al Giornale Radio o al Tg2. Se invece vuoi adottare il metodo del Pd prendi esempio da Renzi, scegli i vertici della tv pubblica e fai nominare loro direttori fedeli nei telegiornali. Ricordandoti anche di fargli scegliere i propri vicedirettori in quota politica in modo da non scontentare gli alleati, ma tieni fuori chi vuole addirittura ambire a sostituirti tramite le elezioni. Oltre ai direttori poi non dimenticare di nominare i caporedattori che eseguano gli ordini, nascondendo le notizie scomode fra la moda e lo sport. Dei leader amici invece bisogna fare una costante agiografia. Per lo svolgimento del tema basta osservare un paio di servizi su Gentiloni, Renzi o Berlusconi”.  Embè? 

Poi il blog stellare entra nel cuore dell’inchiesta: “Sono gli stessi giornalisti a indicare le quote di appartenenza di direttori, vicedirettori, capiredattori e redattori in Rai, in articoli che si trovano online o su carta stampata. Per esempio qualcuno scrive che il direttore del Tg1 Andrea Montanari sia in quota Pd da sempre. Scrivono anche che il suo vice Costanza Crescimbeni sia in quota Renzi e che un altro vice come Gennaro Sangiuliano sia in quota centrodestra. Ne parla la stampa e i diretti interessati non hanno mai smentito. C’è invece chi seguiva direttamente Berlusconi a Porta a Porta per poi essere assunta con chiamata diretta al Tg1, parliamo di Cecilia Primerano che non solo fa i servizi e le interviste a Berlusconi, ma ha anche il compito di scrivere la pagina politica quando il caporedattore non c’è. E chi è il caporedattore del Tg1? Natalia Augias, figlia di Corrado, che ha spesso partecipato a feste del Pd . C’è poi chi, come Francesco Maesano ha lavorato con Filippo Sensi (portavoce di Gentiloni) a Europa (quotidiano della Margherita prima e del Pd dopo) per poi approdare al Tg1 e seguire oggi proprio Palazzo Chigi”.

Ora ragazzi, va bene tutto. Ma chi ha scritto un pezzo così, scambiandolo per inchiesta, andrebbe preso a calci nel culo. Ho lavorato alcuni anni a Topolino e, giuro, non ho mai letto niente di più inconsistente, balordo, sciatto, privo di qualsiasi riferimento o dato certo. Ma che significa qualcuno ha scritto e il link porta al blog La Notizia del 28 marzo del 2013? Qualcuno chi? E poi ne parla la stampa e il collegamento è ad un pezzo di Lettera 43 del 14 giugno del 2017.

Ma davvero una prova della lottizzazione Rai sarebbe che Natalia Augias è la figlia di Corrado, che partecipa alle feste del Pd ? Ma siete impreparati allo stato naturale o fate apposta per sembrarlo?

Poi c’è la prova finale e totale della lottizzazione: “Non è un caso che al Tg2 la giornalista che segue Palazzo Chigi è Ilaria Capitani, ex portavoce di Walter Veltroni, il fondatore del Pd. C’è però uguale attenzione a destra e sinistra in Rai, questo ricordalo Erdogan. Qualcuno poi sostiene che il direttore del Tg2 Ida Colucci sia in quota Forza Italia, mentre il suo vice più fidato Rocco Tolfa qualcuno insista a definirlo in quota Pd. Sono voci maligne, che girano fra i corridoi di viale Mazzini: i diretti interessati le smentiranno? Ce lo auguriamo, sia con le parole che con i fatti“.

Di nuovo, qualcuno sostiene. Chi sostiene? Nomi e cognomi. Dati, cifre, prove, statistiche, bilanci, lettere, mail, incontri. Che razza d’inchiesta è? Chi l’ha scritta lo boccerebbero anche all’Intrepido. Il pressapochismo al potere.

Qualcuno lì ha per caso visto The Post? Beh, non vi farebbero nemmeno arrivare alla sala d’aspetto.