La Cassazione ha confermato i proscioglimenti di sette ex manager della Pirelli accusati di omicidio colposo per la morte di 24 operai e di lesioni gravissime nei confronti di altri quattro lavoratori degli stabilimenti milanesi di Viale Sarca e Via Ripamonti.
Le vittime avevano lavorato nell'azienda tra gli anni '70 e gli anni '80 e si sono ammalati di forme tumorali causate dall'amianto presente sul posto di lavoro. Senza successo, il pg della Corte d'appello del capoluogo lombardo ha infatti presentato ricorso alla suprema corte contro le assoluzioni dei dirigenti Pirelli decise in appello il 24 novembre del 2016, dopo le condanne emesse invece in primo grado.
I supremi giudici, accogliendo in sostanza le motivazioni dei giudici d'appello, hanno dunque pronunciato l'assoluzione definitiva per Luciano Isola, Ludovico Grandi, Gavino Manca, Carlo Pedone, Piero Sierra, Omar Liberati e Gianfranco Bellingeri.
Le vittime avevano lavorato nell'azienda tra gli anni '70 e gli anni '80 e si sono ammalati di forme tumorali causate dall'amianto presente sul posto di lavoro. Senza successo, il pg della Corte d'appello del capoluogo lombardo ha infatti presentato ricorso alla suprema corte contro le assoluzioni dei dirigenti Pirelli decise in appello il 24 novembre del 2016, dopo le condanne emesse invece in primo grado.
I supremi giudici, accogliendo in sostanza le motivazioni dei giudici d'appello, hanno dunque pronunciato l'assoluzione definitiva per Luciano Isola, Ludovico Grandi, Gavino Manca, Carlo Pedone, Piero Sierra, Omar Liberati e Gianfranco Bellingeri.