Firenze, 6 agosto 2015 - 11:14

Caldo record, un Sos da Sollicciano

Il cappellano: nelle celle anche 35 gradi. I Radicali: «È tortura»

di Jacopo Storni

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«Sollicciano è peggio di una serra». Il cappellano del carcere don Vincenzo Russo non usa mezzi termini per descrivere le dure condizioni dei detenuti: «Nelle celle la temperatura arriva fino a 35 gradi». Difficile alleviare la sofferenza rinfrescandosi con l’acqua, visto che «la doccia si può fare soltanto durante l’ora d’aria« e visto che «l’unica acqua da bere fuori dai pasti è quella della cannella». A peggiorare la situazione c’è il sovraffollamento. La capienza regolamentare di Sollicciano è di 494 detenuti, ma attualmente al suo interno ce ne sono 683. E proprio a causa del caldo, sarebbero frequenti i malori tra i reclusi: «Spesso qualcuno si sente male» spiega ancora don Russo.

La morte durante l’ora d’aria

Nei giorni scorsi un detenuto è morto dopo una partita di calcio durante l’ora d’aria, che usualmente è alle 15 del pomeriggio, quando la temperatura raggiunge picchi elevatissimi. Secondo Massimo Lensi dell’associazione radicale Andrea Tamburi, quelle di Sollicciano sono condizioni di «tortura democratica». Per questo Lensi rivolge un accorato appello al neo assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi, affinché «si faccia carico di queste drammatiche condizioni». La prima richiesta è l’acquisto di ventilatori da mettere dentro le celle, proprio come avvenuto nell’adiacente carcere di Solliccianino. L’assessore Saccardi replica: «Accogliamo l’appello e lo giriamo al Ministero della Giustizia, l’ente delegato a rendere il carcere vivibile. È un compito che non spetta alla Regione. Subiamo tagli alla sanità e non possiamo intervenire anche su competenze che non sono nostre». L’associazione Andrea Tamburi chiede inoltre «un presidio sanitario permanente negli istituti penitenziari toscani». Lensi, non risparmiando critiche neppure per il garante Eros Cruccolini («potrebbe fare di più»), ha poi ricordato che, dall’inizio dell’anno, «sono già sei i decessi all’interno di Sollicciano, di cui quattro suicidi, un malore e una overdose». E proprio sulla questione droga, il cappellano è chiaro: «Circolano sostanze stupefacenti, dobbiamo evitare che la droga entri in carcere».

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