La notizia di questo calciomercato è indubbiamente il rifiuto di Simone Verdi al Napoli. Il Bologna, società proprietaria del cartellino, aveva accettato la proposta partenopea di 25 milioni di euro e la palla è passata subito al calciatore italiano classe 92.
La società partenopea metteva sul piatto per lui un contratto di cinque anni a ben 2 milioni netti di euro l’anno. Adesso Verdi sotto le due torri guadagna 600 mila euro, quindi per il trequartista la possibilità di andare in una big in lotta per lo scudetto e guadagnare ben tre volte quello che guadagna adesso a Bologna.
Una svolta sotto tutti i punti di vista.
Ma Verdi ha stupito tutti e ha detto no.
Il motivo? La non sicurezza del posto da titolare (a Napoli sarebbe partito dalla panchina). Per questo motivo ha preferito essere un idolo dei tifosi titolarissimo a Bologna che uno dei tanti in panchina al Napoli.
Chepeau. E Bologna non è di certo una delle sette/otto sorelle di questo campionato. Una squadra che non ha ambizioni europee nè quello di un campionato di alta classifica.
Questa vicenda è un grosso insegnamento per tanti. Pensiamo a Firenze e alla Fiorentina. Nonostante le vicende degli ultimi due anni la squadra viola è sempre stata subito le grandi, lottando anche per i primi posti della classifica.
Ma in questo contesto Bernardeschi ha preferito andare a fare la panchina alla Juventus ed essere la terza/quarta scelta che non restare da punto fermo a Firenze. E adesso il minutaggio del calciatore di Carrara è abbastanza ridicolo considerato l’esborso di 40 milioni di euro. Chissà se Bernardeschi abbia mai ripensato alla sua scelta.
La vicenda Verdi può insegnare tanto anche a Federico Chiesa. Il gioiello viola classe 97 nei prossimi mesi si troverà di fronte tante offerte delle big europee. Che fare? La risposta più logica e sensata sarebbe quella di crescere ancora con la Fiorentina e provare a fidarsi di questa strategia societaria in attesa del nuovo stadio che dovrebbe significare svolta definitiva.
Chiesa sembra avere le idee chiare sotto la guida di suo papà Enrico che per ora gli fa anche da procuratore.
In un calcio dove tutto si muove per soldi un gesto semplice, logico e romantico come quello di Verdi è molto più di una semplice trattativa saltata. Una vicenda che può essere da guida per tanti suoi colleghi..
Flavio Ognissanti