Ehi Massimo, ma che brutto scherzo ci hai fatto! Andartene così’, all’improvviso, senza avvisare nessuno! E adesso come faremo per le nostre cene in cui si chiacchierava a ruota libera di tutto e di più, e magari anche si polemizzava? E neppure potremo venire a casa tua dove, rivaleggiando con il tuo Rudy Turturro, ti inventavi piatti inusitati?

Ce ne faremo una ragione alla fine, ma sarà ben dura rinunciare al tuo eloquio invadente e onnicomprensivo, alle tue battute, al tuo discettare su tutto e tutti anche se molto opinabile, alla tua indipendenza di giudizio alcune volte politicamente scorretta rispetto alle tue idee di fondo, al tuo voler essere sempre indipendente anche nella vita (e i molti impieghi che hai avuto durante la tua vita lo dimostrano), al tuo voler vivere del lavoro di scrittore alla fine cimentandoti anche in argomenti non sempre nelle tue corde.

Rimarranno le tue storie, romanzi e racconti, e soprattutto il tuo eroe principale, il “cuoco spaziale” che è stato omaggiato anche da altri autori. Ma in un mondo che dimentica in fretta tutto e tutti, compreso il nostro piccolo mondo della fantascienza, l’’unica maniera per ricordare uno di noi, al di là di simpatie e antipatie, è quello di ristamparne le opere, alcune delle quali, come le tue, da anni sono fuori mercato. Speriamo proprio che qualcuno lo possa fare, caro Massimo.

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