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Serracchiani insegna le buone maniere ai sindaci: “Lavatevi. E per le donne niente gonne corte”

La presidente del Friuli Venezia Giulia scrive ai sindaci della Regione fornendo consigli di galateo e buon comportamento: “Niente gonne sopra il ginocchio per le donne. Per gli uomini bene i completi sia grigi che blu e pure il gessato (ma a riga stretta); vietato il nero”. E poi ancora: il risotto si mangia con la forchetta, mentre la minestra non si può tirare su.
A cura di Charlotte Matteini
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La presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, ha inviato a tutti i sindaci della regione da lei amministrata un breve vademecum invitando i primi cittadini a una corretta gestione dell'immagine pubblica, con tanto di consigli su come vestirsi, come mangiare e come presentarsi in pubblico. Come raccontato dal Messaggero Veneto, nel vademecum inviato da Serracchiani sono contenuti una serie di "precetti" diretti ai primi cittadini friulani che, ad esempio, non possono mangiare il risotto con il cucchiaio – ma solo con la forchetta -, non possono "tirare su" la minestra, devono pulirsi la bocca prima di bere. Tra i vari consigli dispensati dalla presidente friulana, ci sono anche moniti relativi al vestiario femminile o all'igiene personale: "Vale la pena ricordare l’utilità di un buon uso quotidiano di acqua e sapone, quello moderato del profumo, la cura del proprio aspetto, compresi capelli, barba e baffi che dovranno essere ben curati". Per le donne: misurate la gonna, che "deve arrivare al ginocchio, non più su". Sandali vietati anche se d’estate, solo scarpe chiuse.

L'abbigliamento invece deve essere rigorosamente sobrio, con capi color pastello, riservando il tailleur nero alle sole cerimonie. Pochi gioielli e poco profumo. Per gli uomini, cravatte sobrie ma soprattutto la pochette non deve avere la stessa fantasia. "Bene i completi sia grigi che blu e pure il gessato (ma a riga stretta); vietato il nero. Le camicie devono essere azzurre in tinta unita, o con una righina, per il giorno, mentre la camicia bianca è prerogativa della sera o dell’abito da cerimonia. E mi raccomando: niente calzini corti". 

"Sottostimare la forma è spesso sinonimo di involontarie gaffes o incomprensioni a livello di istituzioni: conoscere il linguaggio del Cerimoniale risulta utile per organizzare cerimonie o incontri, come ogni amministratore ha fatto o si troverà a fare nel corso del proprio mandato. Questo agile volume, di facile consultazione, è pensato per aiutare a risolvere queste situazioni", scrive Serracchiani nella lettera d'accompagnamento.

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