13 marzo 2018 - 13:19

America’s Cup, James Spithill risale su Luna Rossa: ci sono troppe teste per un solo timone?

Lo skipper lanciato nel 2007 da Francesco De Angelis, due Coppe America vinte, torna a capitanare la barca italiana: adesso le lezioni di lingua e il rebus del tattico

di Gaia Piccardi

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Il figliol prodigo made in Australia, quel ragazzetto lentigginoso che Francesco De Angelis promosse a timoniere tra i marosi di Valencia 2007, torna a casa. Jimmy Spithill, nel frattempo diventato due volte re della Coppa America sui barconi carichi di dollari di Larry Ellison (patron di Oracle), sale su Luna Rossa per proseguire la rotta verso l’America’s Cup 2021, contro gli amici kiwi, a Auckland, down under.

Spithill al timone di Oracle, sconfitta con un cappotto da New Zealand lo scorso giugno (Afp)
Spithill al timone di Oracle, sconfitta con un cappotto da New Zealand lo scorso giugno (Afp)

A babordo delle smentite (fino a lunedì, a Villa Miani a Roma, dove Patrizio Bertelli è stato insignito del premio speciale del Velista dell’Anno FIV e dove sarebbe stato bello dare al mondo della vela la notizia, invece no, negare l’evidenza è stata la priorità, boh vai a capire...), scivolando via di poppa dal tam tam che radio banchina rilanciava da un paio di mesi a questa parte (da quando, cioè, Jimmy era stato visto a Cagliari nella base del team italiano), il segreto di Pulcinella è venuto a galla.

Spithill al timone della Luna, la Luna volante che decollando sui foils cercherà di portare la brocca d’argento per la prima volta nella storia in Italia, è - in assoluto - una buona notizia. Non averci capito nulla a Bermuda, nel cappotto incassato dal giovane Burling al timone di Team New Zealand, non fa di Jimmy un marinaio bollito. Tutt’altro. Ufficializzato il divorzio da Ellison, per non rimanere giù dalla giostra è stato naturale rivolgersi ai vecchi compagni di regate che però un timoniere a bordo l’avevano già: l’ottimo Francesco Bruni. Perché Spithill, dall’ingaggio al ruolo, è un velista ingombrante. Se lo assumi è per permettergli di far camminare veloce la barca, soprattutto in questo periodo storico carico dell’esperienza dei catamarani volanti, il cui know how è stato traghettato sotto la chiglia della nuova classe. Bruni, certo, può fargli da tattico (sarà contento della news Checco?), ma che fine fa in questo domino di posizioni-chiave Vasco Vascotto, tattico del Tp52 Luna Rossa che dovrà servire da nave scuola in vista della Coppa?

Troppi galli in un pollaio, è ampiamente dimostrato, hanno sempre mandato a picco le barche, altro che farle decollare. Radio banchina, la stessa che dava per certo l’arrivo di Spithill anche quando Luna Rossa si ostinava a negare (la non-comunicazione è sempre stata una specialità della casa), ora tramanda una certa maretta all’interno del team. Che doveva parlare italiano, navigare italiano, timonare italiano, essere italiano sin nel midollo, nelle intenzioni dell’armatore Bertelli (che la Vuitton l’ha già vinta e ora vuole la coppa vera e propria).

Urge, tanto per cominciare, un bel corso di lingua per Jimmy. Il resto, si vedrà.

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