Sin Fang, Sóley & Örvar Smárason – Team Dreams

Peppe Trotta per TRISTE©

Un paesaggio in un preciso istante e diversi sguardi ad osservarlo.

Ho sempre trovato affascinante poter rilevare la peculiarità delle singole percezioni mettendo a confronto risultati scaturenti da una medesima origine. Sarà perché ciò mi ricorda che a dispetto di un continuo processo di appiattimento culturale, che ci vorrebbe tutti orientati su una comune scia priva di senso critico, ogni individuo rimane comunque un essere unico e insostituibile.

E anche perché solo dalla consapevolezza di questa unicità può nascere una collaborazione feconda.

Sin Fang, Sóley e Örvar Smárason. Tre musicisti, una comune terra d’origine e tre modi differenti di restituirne le sensazioni in suono. Le strade dei primi due si erano già incrociate ai tempi degli indimenticati Seabear, Smárason con i Múm ha contribuito a far scoprire il talento musicale nascosto nella fredda Islanda.

Li ritroviamo in un unico progetto che accosta, fonde e confonde le loro sensibilità artistiche restituendo una visione poliedrica che reca evidenti i contributi di ognuno alla realizzazione di una sintesi dalle sfumature inedite.

Creato attraverso un processo che coniuga immediatezza (ogni brano, uno al mese, è stato realizzato nel giro di un brevissimo lasso di tempo) e voglia di sperimentare Team Dreams è un ribollente caleidoscopio che con leggerezza passa dall’accattivante pop elettronico di Black screen e Used and confused alle placide rarefazioni di Love will leave you cold, dalle sognanti pulsazioni elettroacustiche di Random haiku generator e Slowly all’essenzialità di preziose ballate pianistiche, tra cui spicca la meravigliosa Wasted, che esaltano l’intenso dialogo tra le voci di Sigfússon e Stefánsdóttir, punto di forza del disco.

Un disco sfaccettato ed estremamente godibile che inaspettatamente dilata i confini emozionali di una piccola ma fertile isola del nord ricoperta di ghiaccio.

 

Un pensiero su “Sin Fang, Sóley & Örvar Smárason – Team Dreams

  1. Pingback: Seabear – In Another Life | Indie Sunset in Rome

Lascia un commento