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Aggressioni neofasciste, arriva la mappa interattiva per monitorarle sul territorio

Realizzata sulla base degli articoli usciti sulla stampa e le segnalazioni degli utenti. La classificazione di aggressioni e attentati permette di notare come agiscano i militanti fascisti e in quali territori siano più presenti
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L'ultima, in ordine cronologico, è l'irruzione il 13 gennaio al bar Eden di Napoli mentre era in corso un incontro organizzato dall'associazione Sipes con il mondo Rom: i fascisti di Forza Nuova irrompono nel locale, distruggono attrezzature e scaraventano a terra l'organizzatrice dell'evento, Antonella Fabbricatore, che rimane ferita.

Ma qualche giorno prima c'era stata l'aggressione a Genova da parte di una trentina di fascisti di CasaPound Italia ai danni di un ragazzo che insieme ad altri stava affiggendo manifesti antifascisti in piazza Tommaseo la sera del 12 gennaio.

Il primo giorno dell'anno, invece, a Spinetoli, in provincia di Ascoli Piceno una palazzina che avrebbe dovuto ospitare un gruppo di migranti era stata data alle fiamme: per gli inquirenti l'incendio era da collegare alle manifestazioni di estrema destra proprio contro l'arrivo degli stranieri nel piccolo centro marchigiano.

Sono solo i più recenti attentati e aggressioni fascisti che sono avvenuti in Italia dal 2014 a oggi e che da qualche ora è possibile consultare sulla prima mappa interattiva delle aggressioni fasciste, realizzata dal collettivo antifascista bolognese Infoantifa Ecn, attivo dagli anni Novanta.

"Dal 2005 abbiamo cominciato a tenere un archivio che ad oggi conta oltre 5600 documenti categorizzati per regione, gruppo politico e responsabili", spiegano a Repubblica dal collettivo, i cui componenti chiedono di rimanere anonimi per via della paura di minacce da parte dei gruppi di destra.

"La mappa è uno strumento che abbiamo approntato e che vogliamo mettere a disposizione di chiunque voglia fare una segnalazione: è chiaro che, essendo noi un collettivo, non possiamo essere sull'intero territorio italiano, così abbiamo pensato che creare uno strumento accessibile a tutti potesse essere il modo migliore per raccontare un fenomeno - quello del fascismo violento - che oggi è ancora molto presente".

Sono poi i volontari del collettivo a verificare, incrociando le fonti, le segnalazioni degli utenti. "Scandagliamo gli archivi dei giornali, ma a volte alcune notizie sfuggono anche ai più attenti e per questo è importante la segnalazione degli utenti", spiegano.

Nei prossimi giorni, per agevolare la diffusione e l'utilizzo da parte di tutti, la mappa verrà messa anche su OpenStreetMap, un software di libero dominio non necessariamente legato a Google.

La mappa è andata online due giorni fa e ha già avuto oltre 15 mila visualizzazioni. È organizzata in base alla localizzazione geografica dei fatti violenti, ai documenti a disposizione del collettivo e all'attribuzione del gruppo politico responsabile delle aggressioni.

Sulla mappa l'utente può cliccare sulle segnalazioni e per ognuna di esse si apre una tendina che spiegherà in cinque righe cosa è successo e con un rimando a un link sul sito del collettivo.

La classificazione di aggressioni e attentati permette di notare come agiscano i militanti fascisti e in quali territori siano più presenti. Per esempio, in base alla categorizzazione che indica quali sono i gruppi politici responsabili del ferimento o della morte di militanti antifascisti (o anche di gruppi sociali, come omosessuali o migranti), "è interessante notare che delle 106 aggressioni ad oggi inserite nella mappa, più della metà sono state compiute da CasaPound Italia, che tra le varie organizzazioni fasciste e naziste è di certo quella con la presenza più solida e massiccia sul territorio".

Dal punto di vista geografico, invece, emerge che al Nord, in particolare sulla via Emilia, si è concentrata la maggior parte delle aggressioni. "In queste aree è più marcata la presenza di Forza Nuova e dei gruppi nazisti come Lealtà Azione che sono gruppi estremamente violenti".

Peraltro, sottolineano dal collettivo, "in Trentino Alto Adige è molto più presente la componente nazista, mentre in città venete come Verona sono frequenti scontri tra le stesse organizzazioni di destra, in particolare Forza Nuova e CasaPound". Questo perché "sono talmente robusti e solidi sul territorio che possono permettersi persino di avere conflitti tra di loro".

Ma perché pubblicare questa mappa solo ora, nonostante l'archivio del collettivo sia disponibile da anni? "Nell'ultimo anno c'è stata una crescita esponenziale di aggressioni e epidosi violenti. CasaPound, ad esempio, negli ultimi dodici mesi ha detto di aver aperto cento sedi in Italia".
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