Arance marce, confezioni di panettoni, poi sacchetti pieni di contenitori di plastica appoggiati ai cassonetti, uno sull’altro. E vasetti di yogurt che rotolano lontani, insieme a pezzi di cellophane spostati dal vento. L’immondizia che si trova vicino e sotto ai bidoni della spazzatura racconta di zone che non vengono pulite almeno da sei mesi.

In via Viora, quartiere Cristo ad Alessandria, non passa nemmeno la macchina che pulisce le strade, quindi la situazione è peggiore che altrove. Per questo Matteo Ferretti e la moglie Barbara Raina si sono messi a pulire. «Lo facciamo dall’inizio dell’inverno». «Perché» diventa domanda inutile: «Non ci piace vivere nello sporco».

I bidoni sono proprio sotto casa, la scia di sporcizia è ben visibile anche dalla finestra dell’ultimo piano. «Non è il nostro compito, ma se non le facciamo noi queste cose non le fa nessuno. C’è stato un frigorifero abbandonato per tre settimane sotto agosto e solo una telefonata a un consigliere comunale ha funzionato: il giorno dopo è stato portato via. Qualcuno ha lasciato sul marciapiede un water ed è rimasto qui per molto tempo».

Se possono pulire, quindi, loro lo fanno. Scopa e paletta in mano. «Ne buttiamo tante. Ma meglio così che venire a gettare la spazzatura e vedere questo schifo». L’altra mattina Barbara e Matteo si sono di nuovo armati di ramazza (e di pazienza) e sono scesi in strada a spazzare. Lo hanno fatto loro al posto degli operatori di Amag Ambiente, la partecipata che ad Alessandria si occupa della raccolta dei rifiuti ma non ha più un consiglio di amministrazione (dimissionario prima del tempo, la scadenza sarebbe stata il 2019; il Consiglio comunale aveva approvato il giorno prima il nuovo statuto che prevede un amministratore unico).

Il paradosso è la cifra (alta) della tassa rifiuti che viene pagata: 351 euro quella dei coniugi. «E noi la paghiamo davvero». Continueranno a farlo, ma con più rabbia: «Dovrebbero mandare due operatori, così uno scende e pulisce. Deve avere l’assicurazione per farlo? Piuttosto la pago io - dice Ferretti, inferocito -. A me non interessa che l’azienda abbia dei problemi», perché i problemi poi li subiscono i cittadini. «Chi passa con il camion dei rifiuti dovrebbe dire alla società che la situazione è indecorosa e chiedere di mandare qualcuno a pulire».

Matteo e Barbara non sono gli unici abitanti di Alessandria che si sono messi a pulire vicino ai bidoni: in un altro quartiere più centrale, in via Nenni - come racconta Gianni Senetta nel gruppo Facebook «Svegliati Alessandria» - c’è un signore «amante del ordine e della pulizia» che si occupa di pulire l’isola ecologica, praticamente ogni giorno. In via Medaglie d’Oro, invece, c’è una signora «che tutti i mercoledì verso le 15, si mette a spazzare». Fanno discutere: davvero per avere strade sgombre da immondizia bisogna scendere in strada e pulirsele da soli?

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