Cronaca

Civitanova Marche, mistero sulla morte di una 19enne: fermato il padre

La ragazza è stata trovata senza vita su una strada provinciale. Si era parlato di un incidente, poi il fermo dell'uomo che era già sotto inchiesta per maltrattamenti in famiglia

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CIVITANOVA MARCHE (Macerata) - È giallo sulla morte di una dicinnovenne pachistana, Azka Riaz, il cui corpo è stato trovato ieri sera sulla provinciale 485 a Trodica di Morrovalle, in provincia di Macerata. In un primo momento ai carabinieri era stato segnalato un incidente stradale: la ragazza - era stato detto - era stata travolta da un'automobile mentre camminava. Ma dopo i primi rilievi, è stato fermato per omicidio preterintenzionale il padre della giovane, Muhammad Riaz, un muratore quarantatreenne, che è stato trasferito nel carcere di Montacuto ad Ancona. L'uomo era accusato di maltrattamenti in famiglia in un procedimento penale aperto dai carabinieri di Recanati e la figlia avrebbe dovuto essere sentita mercoledì prossimo in incidente probatorio.

A un primo esame, il medico legale non ha trovato traumi compatibili con un incidente stradale, ma contusioni e tumefazioni, in particolare al viso, conseguenti a percosse. Un elemento che ha indotto i carabinieri a dubitare della versione fornita dal padre di Azka, che era a pochi metri dal punto in cui era il cadavere e ha raccontato che la figlia, scesa dall'auto su cui viaggiavano insieme, era scivolata e dopo essere caduta era stata investita da un'altra vettura.

Poi c'era quell'inchiesta, aperta qualche mese fa sulla base della testimonianza di una persona molto vicina alla famiglia Riaz. Il sostituto procuratore Micaela Piredda, di turno quando è stato trovato il corpo, ha ricordato il nome della ragazza e quando ha saputo che il padre era sul posto ha voluto approfondire.

In più, la vettura che secondo il racconto di Riaz avrebbe investito la figlia non presentava segni evidenti di un incidente di quel genere. Il conducente di quell'auto, comunque indagato per omicidio colposo, ha raccontato di avere superato la ragazza mentre giaceva esanime a terra e di non averla travolta.

Questi elementi hanno portato al fermo di Riaz. Il sospetto è che la giovane volesse vivere all'occidentale, affrancarsi dai costumi della sua terra d'origine, essere più libera, tutte cose che il padre non voleva accettare e che pensava di ricacciare indietro con la violenza. L'uomo, da molti anni in Italia, ha respinto ogni accusa. Secondo il suo avvocato, è "distrutto dal dolore".

Azka abitava con il padre a Recanati, dove si erano trasferiti da Montecosaro. Tre fratelli più piccoli, due maschi e una femmina, vivono in una comunità. La madre invece dovrebbe essere in Pakistan.