Cronaca

"L'ora legale fa male alla salute", ma Strasburgo boccia la proposta di abolirla

Uno schieramento trasversale chiedeva la revisione della direttiva comunitaria che impone di spostare avanti le lancette da aprile a ottobre. Il Parlamento europeo ha rigettato la proposta chiedendo "una valutazione approfondita". I pro e contro di un'ora di luce in più al giorno, su cui anche gli scienziati sono divisi

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ROMA - In nome di stili di vita più salutari e legati ai ritmi della natura va sul banco degli imputati l'ora legale. Ma il Parlamento europeo ribadisce la sua inamovibilità. Si è votata oggi  la richiesta di alcuni eurodeputati di avviare una "valutazione approfondita" della direttiva comunitaria sull'ora legale, colpevole di farci vivere da fine marzo a fine ottobre secondo ritmi che non sarebbero rispettosi di quelli circadiani.

Non è passata la richiesta di proporre l'abolizione del cambiamento semestrale, ma si è deciso di studiare la questione, e, "eventualmente proporre una modifica" della direttiva Ue del 2000, che regola l'alternanza tra ora legale e solare nella Ue.

A proporre una revisione della norma è stata una variegata coalizione di eurodeputati, quasi tutti di stati del Nord, Centro ed Est Europa, che vorrebbero di fatto abolire il cambio d'orario. "Turbare due volte all'anno l'orologio interno degli individui porta danni alla salute - sostiene l'eurodeputata verde finlandese Heidi Hautala - la nostra richiesta è basata su decine di studi".

La comunità scientifica, in realtà, non ha formulato condanne decise sull'ora legale. Lo spostamento in avanti delle lancette in origine è stato adottato per favorire il risparmio energetico e in tempi di crisi, come durante la Seconda guerra mondiale o lo shock petrolifero degli anni Settanta, è stato prolungato ben oltre ottobre.

Decisamente a favore dell'ora legale anche gli operatori del settore turistico, per i quali più luce al pomeriggio significa più tempo per escursioni e visite all'aperto. Proprio nei Paesi del Nord Europa, che ora si schierano contro il cambio d'orario, in passato si è sostenuto che un pomeriggio con meno ore buie favorissero il rientro a casa soprattutto dei bambini delle scuole primarie, che le società del Nord incoraggiano a tornare da soli. E anche per gli adulti pendolari guidare con la luce è meno pericoloso.

È accertato, tuttavia, che il nostro fisico impiega circa una settimana ad assestarsi dopo il jet lag causato dal cambio di orario. Il mutamento del ciclo sonno-veglia avviato dallo sfasamento tra ora solare e ora legale sarebbe alla base di insonnia, ansia e  nervosismo, con conseguente maggiore stanchezza, minore concentrazione e prontezza di riflessi, inappetenza fino ad arrivare in alcuni soggetti ai problemi cardiaci.

Alcuni ricercatori affermano tuttavia che i benefici derivanti dall'avere un'ora di luce solare in più al giorno superano di gran lunga le controindicazioni. La luce solare ha effetti positivi sull'umore e soprattutto sulla capacità del corpo di produrre la vitamina D, essenziale anche per il sistema immunitario.

Gli eurodeputati che propongono una revisione della norma comunitaria sono stati soddisfatti nella loro richiesta di nuove valutazioni sui pro e i contro, ma pare negata la possibilità di lasciare libero ogni Stato membro di decidere a piacere. La discussione sull'ora legale riporta poi a un altro vecchio contenzioso che riguarda L'Unione Europea, che ha una divisione di fusi orari che non tutti trovano adeguata. In pratica, ogni argomento è buono per mettere alla prova il centralismo dell'Unione.