Della storia diceva che «è la struttura portante della coscienza europea e del suo poter proiettarsi verso il futuro»: si è spento all’età di 88 anni Giuseppe Galasso, storico, giornalista, politico e professore universitario. Nato a Napoli nel 1929, ha insegnato nelle università di Salerno, Cagliari e Napoli ed è stato attivo fino all’ultimo, era attualmente docente di storia moderna all’università Suor Orsola Benincasa di Napoli dove nel 2012 gli venne consegnata la laurea magistrale honoris causa in “Conservazione e Restauro dei beni culturali”. E domani avrebbe dovuto presentare nella sua città d’origine la Storia mondiale dell’Italia (Laterza), a cura di Andrea Giardina.«Ha posto la sua intelligenza a servizio dello sviluppo del Paese, coniugando con sapienza l’elaborazione di un meridionalismo moderno con l’ideale europeo» ha ricordato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Fra i temi di cui si è occupato e dei quali ha scritto spiccano il Risorgimento, il Mezzogiorno d’Italia, l’opera di Benedetto Croce. Galasso è stato presidente della Società napoletana di storia patria dal 1980; componente il consiglio scientifico della Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino; presidente della Biennale di Venezia dal dicembre 1978 al marzo 1983 e della Società Europea di Cultura dal 1982 al 1988; dal 1977 è socio dell’Accademia dei Lincei. Numerose le sue collaborazioni giornalistiche, con, fra gli altri il Mattino di Napoli, il Corriere della Sera, La Stampa e L’Espresso.

In politica Galasso ha lungamente militato nel Partito Repubblicano, nelle cui fila è stato dal 1970 al 1993 consigliere comunale a Napoli e assessore alla Pubblica Istruzione, sempre a Napoli, dal 1970 al 1973. Nel 1975 fu incaricato sindaco della città ma non riusci a costituire una giunta. Sempre per il Pri è stato deputato dal 1983 al 1994. Tra l’83 e l’87, con il primo e il secondo governo Craxi, Galasso è stato sottosegretario al Ministero dei Beni Culturali e Ambientali.

Durante questi mandati ha realizzato, attraverso un serie di decreti, un sistema di vincoli su beni paesaggistici, fino a disciplinare in maniera compiuta la materia con la cosiddetta “Legge Galasso” del 1985 per la protezione del paesaggio. È stato anche sottosegretario al ministero per l’Intervento Straordinario nel Mezzogiorno dal 1988 e il 1991 con i governi De Mita e Andreotti.

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