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  • Contenuti a prova di SEO? I consigli di Luca De Berardinis

    2 Febbraio 2018

    Uno degli aspetti integranti e fondamentali del digital marketing è senza dubbio l’ottimizzazione SEO dei nostri contenuti. A questo proposito abbiamo fatto alcune domande a Luca De Berardinis, specialista SEO per eccellenza e docente del Corso in Web Marketing e Digital Strategy (formula Online + LAB in aula) per aiutarci a capire le dinamiche del mondo SEM & SEO e quali strumenti utilizzare per ottimizzare al meglio i nostri contenuti web ed essere al top delle ricerche Google. seo e social media

    Google è una macchina gigantesca in continua evoluzione: cosa dobbiamo aspettarci dal 2018?

    Gli aggiornamenti a cui Google ci ha abituati sono sempre più frequenti e il loro obiettivo è sempre il medesimo: dare ai propri utenti un’esperienza di ricerca ai massimi livelli. È difficile prevedere cosa ci attende per il 2018 ma, come ho già scritto su Ninja Marketing, possiamo aspettarci tre trend che hanno mostrato un interesse crescente nel 2017:
    1. Ricerca vocale
    2. Featured snippet
    3. Live chat

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    Come devono essere individuate le keyword da inserire in un testo SEO oriented? Quali sono i tool dei quali dotarsi per non perdere nessuna possibilità di ottimizzazione e come si usano?

    Per ottimizzare un testo o, più in generale, un sito web occorre innanzitutto fare un’analisi dettagliata della domanda (cioè analizzare il processo di acquisto dei clienti) relativa ai servizi o ai prodotti presentati nella pagina o sul sito. Dopo aver studiato le cosiddette buyer personas si procede ad una analisi dettagliata delle parole chiave che le “persone” in target cercano relativamente al tuo settore di business. I principali strumenti che consiglio di usare in questa fase sono:
    • Keyword.io
    • SEMrush.com
    • Strumento di pianificazione per le parole chiave di Google Ads
    Per usare questi strumenti devi iniziare sempre da una o più keyword “principali”, ovvero quelle parole che definiscono in modo inequivocabile il tuo settore di business o le categorie di prodotto/servizio. A partire da questi termini procediamo con la disamina di tutte quelle parole che possiamo definire “secondarie” o correlate dal punto di vista semantico. Stiamo parlando di tutte quelle chiavi che appartengono allo stesso campo semantico dei termini principali e che ci aiutano a definire il cluster di keyword per il quale ottimizzare la nostra pagina. La valutazione deve prendere in esame i volumi di ricerca su base mensile, il livello di concorrenza ed un eventuale costo per clic per capire il livello di impegno di eventuali inserzionisti.

    Cos’è la long tail? Come identificare una strategia di SEO basata sulla coda lunga delle ricerche?

    La long-tail, quando si parla di keyword, indica l’insieme delle parole chiave che definiscono una o più nicchie di mercato. In concreto sono tutte quelle parole chiave composte da tre o più termini di ricerca che vengono digitate da un numero relativamente basso di persone, molto interessate ad un argomento e molto propense ad un eventuale acquisto. In generale le caratteristiche principali delle keyword a coda lunga sono:
    • Bassi volumi di ricerca
    • Posizionamento più semplice rispetto alle parole generiche
    • Alto tasso di conversione
    Per identificare la coda lunga del proprio settore di business bisogna riflettere su tutte le parole che i nostri clienti potenziali cercano quando hanno un bisogno, un’esigenza e un problema da risolvere. Sono proprio queste le domande che appartengono alla coda lunga, ovvero richieste molto specifiche e che prevedono un intento di ricerca molto preciso.

    Come possiamo migliorare la user experience degli utenti sul web a livello del contenuto?

    Il modo più efficace di migliorare l’esperienza utente a livello di contenuto dei nostri utenti è capire come questi leggono sul web. I contenuti devono essere fruibili considerando che la lettura online è molto diversa da quella su supporto cartaceo. L’occhio umano fa una specie di scansione del testo che ha di fronte cercando di trovare tutti quegli “appigli” che gli consentano di trovare ciò di cui ha realmente bisogno e saltando il resto. La soluzione migliore è quella della stratificazione, ovvero suddividere il testo in tanti paragrafi quanti sono gli argomenti nei quali possiamo suddividere tutta la pagina. Ogni paragrafo deve essere preceduto da un titolo che consenta al lettore di identificare quel pezzo di contenuto a colpo d’occhio e senza perdite di tempo.

    Le attività di SEO devono includere l’ottimizzazione dei Social Network o sono da considerarsi come universi autonomi?

    L’ottimizzazione dei canali social è utile a fini SEO soprattutto quando si vuole incrementare la brand awareness dell’azienda. Infatti, tutte le ricerche branded dovrebbero essere intercettate non solo dal dominio aziendale principale ma anche dai canali social ufficiali. Inoltre, Google considera anche i cosiddetti “segnali social”, ovvero tutte le condivisioni sui vari social network che gli utenti fanno dei contenuti aziendali. In questo senso, avere un blog aziendale ben posizionato significa avere molte chance di incrementare le condivisioni e quindi i segnali sociali.

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