E pensare che in America il “Salary Cap” più facilmente definibile come: “tetto salariale” esiste negli States dal lontano 1984. In soldoni il meccanismo è semplice: Il Salary Cap è la cifra massima che una squadra può spendere annualmente per gli stipendi dei propri tesserati. In questo modo anche le grandi squadre dovrebbero essere si più forti, ma comunque raggiungibili o battibili. In ogni caso le tasse vengono versate all’associazione (nel nostro caso la FIGC) che le reinveste come meglio crede e ciò porterebbe anche giovamento al tutto il calcio italiano, visti anche gli scarsi risultati della nostra Nazionale.
In caso di sforamento del limite posto ad inizio stagione, si paga una “Luxury tax” con questi scalini: da 0$ a 4.999.999$ di sforamento va pagato 1,50$ per ogni dollaro che supera la Luxury Tax Line (2,50$ per i “repeater”)
– da 5.000.000$ a 9.999.999$ di sforamento: 1,75$ per ogni dollaro che supera la Luxury Tax Line (2,75$ per i “repeater”)
– da 10.000.000$ a 14.999.999$ di sforamento: 2,50$ per ogni dollaro che supera la Luxury Tax Line (3,50$ per i “repeater”)
– da 15.000.000$ a 19.999.999$ di sforamento: 3,25$ per ogni dollaro che supera la Luxury Tax Line (4,25$ per i “repeater”)
– sopra i 20.000.000 $ di sforamento: 3,75$ per ogni dollaro che supera la Luxury Tax Line aumentato di 0,5$ ogni 5 milioni di $ (4,75$ aumentato di 0,5$ ogni 5 milioni di $ per i “repeater”)
Se applicassimo tutto il concetto alla Serie A equilibrando anche i diritti tv realmente avremmo un campionato spettacolare ed equilibrato ma so, ahimè, di lanciare un’idea utopistica…
Gabriele Caldieron