Una situazione kafkiana, ma tipicamente italiana. La legge dispone, poi però i tempi di realizzazione sono così lunghi da sfociare nel fallimento. E questo, nonostante la legge 81 avesse anche una ottima copertura finanziaria. I problemi, infatti, non sono economici, ma squisitamente politici, cui si aggiungono anche i problemi di interpretazione della legge e di formazione dei soggetti coinvolti. A Volterra, la Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS), la struttura sanitaria che sostituisce gli OPG, è provvisoria e già piena. Quella definitiva dovrebbe forse vedere la luce fra tre anni; intanto, nel carcere fiorentino di Sollicciano sono già una decina i detenuti-internati in ‘lista di attesa’ per il trasferimento in REMS. Una restrizione impensabile. Il malato di mente in galera è a tutti gli effetti detenuto due volte: dal carcere e dalla malattia. Senza contare che gli operatori penitenziari non sono in grado di affrontare e aiutare un detenuto psichiatrico.
La legge riforma per il superamento degli OPG è quindi a serio rischio. Per questa ragione, un gruppo di militanti radicali dell’Associazione “Andrea Tamburi” di Firenze oggi ha manifestato in via Cavour, di fronte ai palazzi della Regione Toscana e della Prefettura. La chiusura definitiva e immediata dell’OPG di Montelupo non è più procrastinabile. E’ necessario questo passaggio per tentare di salvare una riforma importante, e per avviare il definitivo processo di superamento della detenzione penitenziaria per i malati di mente autori di reato. Una scelta di garanzia per uno Stato di Diritto, contro il pericoloso giustizialismo senza volto della ragion di stato.
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